Firmato il nuovo Dpcm, da domani via alle nuove strette. Italia divisa in tre fasce
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato nella notte il nuovo Dpcm sulle misure restrittive per contenere il contagio da coronavirus. Il testo avrà validità fino al 3 dicembre ed è attesa per oggi una conferenza stampa del premier.
L’impianto del provvedimento prevede misure uguali per tutto il territorio nazionale come la limitazione agli spostamenti serali che scatta dalle 22 alle 5 del mattino e la didattica a distanza per le scuole superiori, e norme regionali che saranno calibrate a seconda dell’indice dei contagi e della tenuta del sistema sanitario, a cominciare dai posti disponibili nelle terapie intensive.
In giornata dovrebbe arrivare l’ordinanza del Ministero della Salute che individua le tre fasce di Regioni – rossa, arancione e verde – a seconda del rischio sanitario e della capacità di risposta del sistema. Alle perplessità manifestate fino all’ultimo dalle Regioni il governo ha risposto con una lettera firmata dai ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza che assicurano il coinvolgimento, attraverso la cabina di regia, di ciascuna regione nella definizione delle misure più stringenti. Le Regioni avevano infatti ribadito la richiesta di univoche misure nazionali ed, in via integrativa, provvedimenti più restrittivi di livello regionale e locale. “Nel Dpcm ci sono misure che destano forti perplessità preoccupazione e che comprimono ruolo e compiti delle Regioni, attribuendo al Governo ogni scelta e decisione sulla base delle valutazioni svolte dagli organismi tecnici”, si legge ancora nel parere espresso ieri sera sul provvedimento dalle Regioni.
Il presidente dell’Istituto superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, durante l’audizione in Commissione Affari Sociali della Camera, fa il punto sulla tenuta del sistema sanitario: “Quello dei ricoveri con sintomi è un numero che sta crescendo e merita attenzione e lo stesso vale per le terapie intensive. Rispetto all’occupazione dei posti letto alcune regioni hanno superato il cut-off, altre no ma sono vicine”.
Il sindaco di Milano Sala: “Come ho sempre detto, le decisioni del Governo vanno rispettate e applicate. La tutela della salute dei cittadini è il primo bene da proteggere e noi continueremo a lavorare perché queste disposizioni siano osservate da tutti i milanesi”. Sala ha poi aggiunto: “Si tratta certamente di misure severe, Milano anche questa volta rispetterà le decisioni del Governo e lavorerà unita per uscire al più presto da questa difficile situazione. Ogni giorno da Palazzo Marino mi assicurerò che ciò avvenga”. Poi Sala sottolinea che continuerà a battersi affinché vengano immediatamente erogati gli aiuti a tutte le categorie penalizzate dalla chiusura.