Fondi Lega, Salvini: “nostri bilanci trasparenti”. Di Maio: “ci aspettiamo trasparenza”
Matteo Salvini interviene sulla vicenda dei presunti fondi dalla Russia alla Lega e in un tweet definisce “tutto ridicolo”. Il leader del Carroccio ribadisce che il suo partito non ha “mai chiesto un rublo, un dollaro, un gin tonic, un pupazzetto a nessuno”. “Rispetto il lavoro di tutti – si legge – Ho la coscienza a posto. Querelerò chi accosterà i soldi della Lega alla Russia. I bilanci della Lega sono trasparenti”.
“Cosa facciano e chiedano a nome loro gli altri la sera non mi è dato saperlo, io rispondo delle casse della Lega”, ha aggiunto il vicepremier durante un’intervista radiofonica. “Quando andiamo all’estero parliamo di politica e accordi commerciali per le imprese italiane. C’è molta fantasia. Siamo seri dai. E gli hacker russi che manipolano le elezioni, e il petrolio, e gli americani.”, ha concluso.
Le replica dell’altro vicepremier Di Maio in un’intervista al Fatto Quotidiano: “Noi ci aspettiamo massima trasparenza, non siamo mai finiti in storie del genere, perché abbiamo reso sempre tutto tracciabile e aperto”. “Prima della Russia – ha aggiunto – c’erano stati i 49 milioni di euro spariti e poi i casi di Siri e Rixi. Sul caso Siri abbiamo dimostrato quanto siamo rigidi. E per quanto riguarda i 49 milioni, io non avrei concesso la dilazione della restituzione dei soldi in 80 anni come ha fatto il Tribunale di Genova. Ma non sono un magistrato”. Di Maio ha poi precisato: “Mi auguro che possano essere chiariti tutti gli aspetti della vicenda. So che c`è un audio”.
Ieri è emerso che in Procura è aperta un’inchiesta per corruzione internazionale e che risulta indagato proprio l’esponente del partito di Matteo Salvini, nonché presidente dell’associazione Lombardia-Russia.
Nell’indagine gli inquirenti hanno trovato e acquisito già settimane fa la registrazione, pubblicata dal sito Usa, e avrebbero già ascoltato a verbale alcune persone. Il fascicolo è stato aperto, infatti, mesi fa dopo la pubblicazione a febbraio degli articoli sul caso Savoini-Lega-Russia scritti da ‘L’Espresso’.
Nella registrazione, del 18 ottobre 2018 all’Hotel Metropol di Mosca, Savoini parla con tre russi sia di strategie sovraniste anti-Ue che di affari legati al petrolio. I pm ipotizzano la corruzione internazionale proprio per verificare, tra le altre cose, se una parte dei soldi sia finita a funzionari russi. Indagini sono in corso su diversi aspetti della vicenda anche per capire se le operazioni di cui si parla siano andate in porto.