Gas ed energia, il governo studia le contromosse. Salvini: “Facciamo come la Francia”
Il governo studia le contromosse per affrontare il problema gas ed energia. Un problema che col passare del tempo è diventato emergenza per imprese e famiglie, ormai costrette a fare i conti con bollette a prezzi record. Secondo fonti dell’esecutivo servono 10 o 15 miliardi di euro per mettere in piedi un provvedimento scudo. Una misura che sarebbe indispensabile per non mandare all’aria i 45 miliardi già investiti da inizio anno. E che potrebbe arrivare sotto forma di un nuovo decreto aiuti.
Il tema gas ed energia è finito al centro anche della campagna elettorale, con Matteo Salvini che invita il Governo in carica a fare come la Francia: “Stanziare subito 30 miliardi per contenere gli aumenti” ha detto il leader della Lega, al quale ha risposto a stretto giro il Governo stesso: “Non sono previste misure imminenti”, dicono. Ma aspettare, in questo momento, potrebbe essere pericoloso. L’incognita resta quella delle risorse, con gli incassi sugli extraprofitti ancora incerti e quelli incassati già quasi terminati.
Un altro nodo da sciogliere è quello dei pacchetti di energia a prezzi calmierati, soprattutto per quelle imprese che hanno a che fare con consumi elevati. Sarà palazzo Chigi a decidere. Mentre si pensa a interventi anche per le famiglie: nuovi sconti sulla benzina e pagamenti rateizzati delle bollette. Un’ipotesi attualmente al vaglio del Consiglio dei ministri è quella di comprare gas per poi venderlo a prezzi minori. Ma il premier in carica Mario Draghi punta a un tetto sul prezzo del gas. Per quella che, ad oggi, viene ritenuta la strategia migliore.