Giornate del Lavoro della Cgil: per Conte sì alla riforma del fisco e al carcere per i grandi evasori
Dopo Atreju, è la volta della Cgil. Il premier Giuseppe Conte, ha partecipato a Lecce alle ‘Giornate del Lavoro’ del sindacato.
“Noi siamo un’organizzazione democratica. Uomini soli al comando non ci sono mai piaciuti”, ha affermato il segretario generale della Cgil, accogliendo e ringraziando il presidente del Consiglio, per aver accettato di partecipare all’evento.
“E’ un importante riconoscimento indiretto del ruolo delle parti sociali – ha detto Landini -. Speriamo che da questo nostro dialogo possano uscire cose importanti, perché abbiamo tanto da fare per cambiare in meglio questo Paese”.
Dal palco della kermesse Conte è tornato a parlare di Mezzogiorno: “Soprattutto nel Sud un arretramento industriale significa non recuperare più i posti. Il governo deve assolutamente trovare tutti gli strumenti per fronteggiare le crisi aziendali. Dobbiamo rassicurare il sistema industriale: il governo deve tirar fuori un piano industriale per l’Italia. Delle volte è mancata la chiarezza sugli investimenti industriali.
Non possiamo permetterci di affidarci ogni anno a segnali contraddittori”. “La dignità sociale è legata al lavoro, per questo mi sono concentrato sul Sud, e con la presidente von der Leyen ho posto il tema di un piano europeo per il Sud”.
Sulla Manovra invece, il premier sottolinea: “dobbiamo alleggerire la pressione fiscale. Noi non abbiamo molte risorse, però già quest’anno stiamo lavorando per dare un segnale significativo sul cuneo fiscale”.
E poi “intendiamo riproporre opzione donna. Oggi il problema vero poi sono i giovani, dobbiamo pensare a loro, rischiano seriamente di non riuscire. Ecco perché ho parlato di integrare il fondo previdenziale integrativo e occorre lavorare ad una perequazione pensionistica curando chi è in posizione svantaggiosa”.
Su Quota 100: il premier ha garantito che sebbene sia “una misura temporanea, introdotta per sanare una ferita”, il provvedimento “sarà mantenuto, ma non è la panacea dei problemi del sistema pensionistico”.
Conte è poi tornato sulla proposta green, invitando “tutti gli esponenti del mondo produttivo a considerare che già alcuni studi dimostrano che il ri-orientamento produttivo in senso sostenibile comporta un costo inizialmente ma dà vantaggi competitivi incredibili e crea occupazione”.
Nel dibattito sulle ecotasse frena però il ministro degli Esteri e capo politico del M5s Luigi Di Maio: “Fermi tutti. Noi abbiamo come obiettivo quello di abbassare le tasse, non di aumentarle. E’ totalmente sbagliato scatenare un dibattito ogni giorno per parlare di nuovi balzelli. Sull’ambiente, un governo degno di questo nome premia chi non inquina e disincentiva chi se ne frega. Ma tutto deve prevedere una transizione su un arco temporale di anni. Se questo governo esiste, è perché lo sostiene il M5S. Lavoreremo al Def per permettere agli italiani un 2020 migliore. Questo è il nostro obiettivo ed è così che vogliamo andare avanti”.
“C’è da evitare l’aumento dell’Iva, da combattere l’evasione, da investire sull’ambiente ma senza aumentare le tasse. Questa legislatura arriverà al 2023 e questo governo deve sfruttare la tranquillità dei mercati e dell’Europa”, ha affermato anche Matteo Renzi che, ritornando sulla nascita di Italia Viva, aggiunge: “Se non ci fossimo schierati noi questo governo non sarebbe mai nato e Conte oggi farebbe altro”.