Giro di boa per il governo giallo-verde: alle 15 le comunicazioni di Conte al Senato
Giro di boa per il governo giallo-verde. Alle 14:30 la conferenza dei capigruppo, alle 15 le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Senato. Poi comincerà il dibattito e si potrebbe arrivare al voto sulle risoluzioni. Il premier, però, potrebbe giocare d’anticipo e annunciare la sua intenzione di dimettersi. Di Maio si affida a Mattarela, affermando che Salvini ha “combinato un disastro” e che un governo con Renzi, Lotti e Boschi è solo una “bufala della Lega”.
“Conte non è così prevedibile come pensate: è per questo che ci piace”, dice Alessandro di Battista, chiedendo di non essere citato, un esponente del governo pentastellato al termine dell’assemblea congiunta dei parlamentari M5s.
Conte potrebbe anche decidere di non rassegnare immediatamente le dimissioni appena terminata l’informativa in Aula e, piuttosto, attendere le conclusioni del dibattito parlamentare. Ci potrebbe, inoltre, essere il preannunciato colpo di teatro di Matteo Salvini. In ogni caso, la fine della legislatura sembra segnata.
Anche perché, ad oggi, l’unico modo, per nulla scontato, per evitare il divorzio ufficiale tra Lega e Movimento, sarebbe quello di un passo indietro del leader del Carroccio dalla squadra di governo, a favore di un leghista considerato ancora affidabile da parte del movimento.
Ma la via d’uscita per evitare le urne sembra condurre inevitabilmente il M5S verso un’alleanza con il Pd, nonostante le smentite delle ultime ore. Di Maio infatti attacca Salvini, che definisce “disperato per aver combinato un disastro”, dice di non voler né aprire né chiudere a nessuno e si affida al presidente Sergio Mattarella “e al percorso istituzionale che vorrà delineare”. “Conte correttissimo – ha detto il leader M5S all’assemblea congiunta M5s- e un governo Renzi, Lotti e Boschi è frutto solo delle bufale della Lega”. Ma il Carroccio lo incalza: “Noi siamo pronti al voto per il taglio dei parlamentari, il PD invece no”.
E Zingaretti ribadisce che il PD attende le dichiarazioni di Conte e l’apertura della crisi: ‘O si forma un governo forte oppure meglio tornare a votare’ .
Per l’ex ministro Pd Carlo Calenda: “un’alleanza con i 5 Stelle rappresenterebbe la fine del Pd. Si possono fare governi con chi ha idee diverse, non con chi ha valori diversi”.
“Cosa mi attendo da Conte in Senato? Tutto o il contrario di tutto. E’ stato il presidente del Consiglio del peggior governo. Spero che il Pd non lo innalzi al ruolo di statista, sarebbe l’ultima beffa”, ha aggiunto l’eurodeputato dem.
Intanto Matteo Renzi è disponibile a sfidare l’altro Matteo, il vicepremier e leader della Lega Salvini, se si andasse al voto: “Se si candidasse a Firenze, o Milano scelga lui, contro di me, sarebbe il benvenuto”, ha detto il senatore del Pd ai microfoni di ‘Studio aperto’ su Italia 1.