Governo, via alle consultazioni di Draghi. Ecco alcuni nomi che potrebbero far parte del nuovo esecutivo
Prendono il via le consultazioni del presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi per la formazione del nuovo governo. L’ex presidente della Bce ieri ha accettato con riserva l’incarico di formare il nuovo esecutivo conferitogli dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Draghi, giunto ora alla Camera dei Deputati, dovrà prima vedere se riuscirà a coagulare il consenso necessario a sostenerlo: per ora solo il Pd e Iv si schierano apertamente per lui.
“Sono felice di vedere una personalità come Draghi pronta a guidare il Paese” dice il leader di Italia Viva, Matteo Renzi che aggiunge: “La maggioranza ci sarà e la legislatura durerà fino al 2023”. Riguardo poi al Recovery, per Renzi andrebbe riscritto: “Fossi il premier io, lo farei. Quello che è importante, è avere una visione strategica chiara”. Tensioni invece nel M5s che non escludono il voto su Rousseau. Nel centrodestra, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni offre l’astensione in cambio dell’unità. Il capo della Lega Matteo Salvini indica il voto come via maestra, ma non chiude. Da Forza Italia Silvio Berlusconi dichiara: “Sentiremo cosa dice”.
Quale potrebbe essere la nuova formazione dell’esecutivo: come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Draghi potrebbe scegliere un suo ex collaboratore alla Bce, Eugenio Sgriccia. Al Viminale sembra papabile la riconferma dell’attuale Luciana Lamorgese, anche se agli Interni circola anche il nome di Marta Cartabia, ex presidente della Corte costituzionale (in alternativa, vista alla Giustizia).
Al ministero della Giustizia, al posto di Bonafede, la rosa sembra ampia: Raffaele Cantone, ex presidente dell’Anac, Paola Severino (ruolo che aveva già occupato nell’esecutivo Monti, oppure il giurista Sabino Cassese.
La poltrona che più scotta è probabilmente quella che si dovrà occupare del Mef: il più probabile sarebbe Fabio Panetta, membro italiano dell’esecutivo Bce, oppure Lucrezia Reichlin, docente della London Business School.
Diversi i nomi che affollano lo Sviluppo economico: Enrico Giovannini, tra i primi, economista ed ex ministro del Lavoro nel governo di Enrico Letta, visto bene, però, anche all’Ambiente o nuovamente al Lavoro. Compare in lista anche Carlo Cottarelli, che per il suo essere anche grande conoscitore dell’economia potrebbe sedere ai Rapporti con l’Ue o all’Economia. E ancora un manager per i Rapporti con l’Ue come Vittorio Colao, possibile anche alle Infrastrutture e ai Trasporti. L’elenco si allunga con l’ex presidente dell’Inps Tito Boeri. E ancora Enzo Moavero Milanesi, già ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, in lizza anche per un ritorno alla Farnesina. Sempre alla Farnesina, la scelta però potrebbe cadere su Elisabetta Belloni, segretario generale allo stesso dicastero.
Per quanto riguarda la Sanità, il ministro Speranza crede in una riconferma, ma più quotato è il nome di Ilaria Capua, virologa ed ex parlamentare. Nella rosa sono presenti, però, anche i nomi di Angelo Borrelli, attualmente a capo del Dipartimento della Protezione civile, e Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico.
All’Istruzione, invece, compare il nome di Patrizio Bianchi, docente dell’Università di Ferrara ed ex capo della task force del ministero. Alla Pubblica Amministrazione, infine, potrebbe venir chiamato Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.