Green pass: bocciati emendamenti soppressivi di FdI e Alternativa C’è. In attesa il via libera ai test salivari
Tutti i partiti della maggioranza, compresa la Lega, hanno ritirato gli emendamenti al dl Green pass all’esame dell’Aula della Camera. A a questo punto dunque il governo non porrà la fiducia. La maggioranza alla Camera supera lo scoglio del primo voto segreto sul decreto legge Covid che contiene le norme sul green pass. Gli emendamenti interamente soppressivi del Green pass di Fdi e Alternativa C’è sono stati bocciati dall’Assemblea di Montecitorio con 260 no, 59 sì e 82 astenuti: questi ultimi erano tutti della Lega. Pd e Movimento 5 stelle avevano spinto affinché Salvini non avesse margini di azione.
Con la bocciatura da parte dell’Aula della Camera degli emendamenti di FdI e Alternativa resta dunque l’obbligo di mostrare la certificazione verde per poter mangiare al chiuso in ristoranti e bar, andare al cinema e a teatro, partecipare a fiere e in altre situazioni indicate dal provvedimento. Inoltre i titolari o i gestori dei servizi e delle attività in questione sono tenuti a verificare che l’accesso ai predetti servizi e attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni.
Martedì 14 settembre, dalle 15.30, approderà in aula il decreto Covid-Green Pass. Intanto il ministro della Salute, Roberto Speranza, conferma che a breve ci sarà l’estensione del Green pass. “C’è una discussione in corso, che avverrà anche nei prossimi giorni, che ci porterà a determinazioni che ci consentiranno di estendere la campagna vaccinale, penso all’estensione del Green pass e altre ipotesi per rafforzare la campagna vaccinale”.
C’è però una novità: per ottenere il Green Pass, oltre alla vaccinazione, saranno validi anche i test salivari molecolari con risultato negativo nelle 48 ore precedenti: lo prevede un emendamento al decreto sul certificato verde, approvato dalla Commissione Affari sociali della Camera. Il via libera definitivo dovrebbe arrivare entro fine settembre.
Esistono due sono i tipi di test salivari, molecolari e antigenici (ossia quelli rapidi), e il loro uso è regolato da una circolare del ministero della Salute del maggio scorso. Il ricorso alla saliva, spiega la circolare, può essere considerato un’opzione qualora non sia possibile ottenere tamponi oro/nasofaringei, preferibilmente entro i primi cinque giorni dall’inizio dei sintomi.
Si tratta del test meno invasivo tra quelli in circolazione, l’antigenico è infatti fai-da-te, a differenza del molecolare che va effettuato in laboratorio. Generalmente è consigliato a chi deve fare il controllo con frequenza, magari per motivi di lavoro, ed è il più indicato per i bambini, soggetti molto anziani e disabili. Se ne farà grande uso per assicurare la scuola in presenza, come ha annunciato il ministro dell’Istruzione Bianchi.
Per avere il risultato di un test salivare rapido bisogna attendere una decina di minuti: essendo la precisione di questo test più bassa, in caso di esito positivo si deve effettuare un ulteriore esame. Per il test salivare molecolare, che cerca l’Rna del virus grazie a una particolare analisi (Pcr) effettuabile solo in laboratorio, i tempi di attesa sono di circa 24 ore.
I tamponi per il test potranno essere acquistati in farmacia o su Internet. Il test di tipo molecolare, l’unico valido per ottenere il Green pass, dovrebbe avere costi vicini a quelli del tampone tradizionale. Stando ai dati di AltroConsumo si va dai 64 a 105 euro circa a seconda delle Regioni. Ecco qualche esempio: la media nel Lazio e in Campania è di circa 64 euro, in Emilia-Romagna di 105, mentre in Lombardia, Piemonte e Veneto di circa 90 euro.