Green pass Italia, Draghi frena: sul tavolo del Cdm solo un’estensione light
Mario Draghi frena. E i tempi per l’estensione dell’obbligo del Green pass si allungano. Oggi il governo nel Consiglio dei ministri dovrebbe allargare il passaporto anti-Covid ai soli dipendenti di mense scolastiche e al personale delle pulizie impiegato nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché al personale delle Rsa. Sarà rimandato invece il confronto su pubblica amministrazione e restanti categorie di privati, su cui il governo – che vede la maggioranza in fibrillazione per l’ultimo strappo della Lega – intende trovare la quadra con Confindustria e sindacati. Un tira e molla, quello dell’esecutivo, che prosegue anche sulla cabina di regia, non ancora convocata, che con ogni probabilità sarà rinviata alla prossima settimana.
A soffiare di nuovo sul fuoco è il Carroccio che martedì e mercoledì ha votato alla Camera gli emendamenti di FdI per limitare la portata del dl Green pass. Un voto che, pur non mettendo in difficoltà la maggioranza, ha comunque suscitato le ire dei colleghi amplificando le divisioni interne. Per il ministro della Salute Roberto Speranza la Lega manda “un grave messaggio di ambiguità” perché – spiega – “è come se in un tema delicato come quello della salute abbiamo un pezzo di politica che sta là vedere se si può prendere qualche voto o no”. Ma “l’estensione del Green pass – chiarisce – – non è una scelta politica” né è oggetto “di trattativa politica”.
Insorgono anche Enrico Letta e Giuseppe Conte. “Hanno superato ampiamente il limite”, tuona il segretario del Pd. “Sul Green pass la Lega ha già adottato tre posizioni differenti” dice il presidente del M5s chiedendo alla Lega di chiarire la sua posizione. Perché su questo – dice – non si può scherzare”.