Il Consiglio dei ministri approva il decreto Milleproroghe con la formula “salvo intese”
Dopo una riunione durata più di 5 ore, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto milleproroghe con la formula “salvo intese”. Il Cdm ha detto si anche al decreto sulle intercettazioni che dovrebbe servire, secondo l’intesa raggiunta al vertice di maggioranza di giovedì scorso, a correggere la riforma Orlando e a farne slittare al 2 marzo l’entrata in vigore.
L’ultima bozza del provvedimento. Dalle norme sui pedaggi e le concessioni autostradali alla proroga del mercato tutelato dell’energia, dal rinvio a ottobre delle misure sulla class action alla proroga dello Stato di emergenza per Genova, dalla stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione fino al pacchetto innovazione con i dettagli della piattaforma per le notifiche delle multe e le novità sull’identità digitale. Sono alcune delle norme contenute nel decreto Milleproroghe.
Il provvedimento, sempre più omnibus (l’ultima bozza è di 38 articoli), di fatto ripesca alcune delle misure stralciate dalla manovra economica. Slittano i rincari dei pedaggi; quindi, niente rincari di inizio anno al casello. Il termine per l’adeguamento delle tariffe autostradali per il 2020 è infatti differito fino alla definizione dell’aggiornamento dei piani economici finanziari predisposti in conformità alle delibere adottate dall’Autorità di regolazione dei trasporti. I concessionari devono presentare le proposte di aggiornamento dei piani economici-finanziari entro il 30 marzo 2020 e l’aggiornamento deve essere perfezionato entro e non oltre il 30 giugno 2020.
Gestione ad Anas se revoca concessioni autostrade. Ad Anas potrà essere affidata la gestione provvisoria in caso di revoca, di decadenza o di risoluzione di concessioni di strade o di autostrade, in attesa dello svolgimento delle procedure di gara per l’affidamento a un nuovo concessionario. Anas potrà inoltre svolgere le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria e quelle di investimento finalizzate alla loro riqualificazione o adeguamento. Al concessionario, a meno che lo stop alla concessione sia per inadempimento, sono dovute le penali, il valore delle opere realizzate e i costi sostenuti per la revoca della concessione.
Nel caso di inadempimento il risarcimento dei danni a cui questo sarà tenuto sarà decurtato dal valore delle opere realizzate che lo Stato dovrà rimborsare. Infine, slitta dal 1 luglio 2020 al 1 gennaio 2022 la fine del mercato tutelato dell’energia (luce e gas). Prorogato per tutto il 2020 il bonus verde che prevede una detrazione Irpef del 36% sulle spese fino a 5milaeuro sostenute negli interventi di sistemazione di giardini, terrazze e parti comuni di edifici condominiali.