Ilaria Salis è tornata in Italia. Il padre Roberto: “La battaglia non è finita”
Ilaria Salis è tornata in Italia. Dopo 16 mesi trascorsi in carcere in Ungheria e 20 giorni ai domiciliari, l’attivista milanese è arrivata sabato (15 giugno) nella casa dei suoi genitori a Monza, dopo aver fatto in auto il viaggio da Budapest con il padre Roberto. Tanta emozione ma anche la consapevolezza che si tratta di un aspetto momentaneo perché – fa sapere Salis senior – “la battaglia non è finita”.
Per ora però Ilaria si gode il rientro in patria e quella ritrovata libertà che, solo poche settimane fa, sembrava un miraggio. “C’è tanta emozione ma ora io do le dimissioni da portavoce di Ilaria ed esco completamente di scena”, ha detto Roberto Salis dopo aver portato sua figlia a casa da Budapest. “Quando siamo arrivati a Monza ci siamo fermati per fare una foto davanti al cartello”, ha aggiunto. “Ilaria non parlerà oggi, è stravolta”, ha spiegato, aggiungendo che “ora deve fare due feste di compleanno perchè deve recuperare quella dell’anno scorso”.
Ilaria Salis è rientrata in Italia proprio il giorno del 40esimo compleanno. Un evento casuale – certo – ma dalla valenza importante vista la situazione che si era venuta a creare. Nelle scorse ore, accogliendo l’istanza del suo legale ungherese Gyorgy Magyar, presentata subito dopo la sua elezione come eurodeputata, il giudice Jozsef Sós ha preso atto dell’immunità parlamentare della neodeputata eletta con Avs, e ha disposto la revoca degli arresti domiciliari e la sospensione del processo. Almeno per il momento. Perché, come ha sottolineato il padre della donna, “Ilaria è felice, noi tutti siamo felici ma la battaglia non è ancora finita, è solo sospesa”.