Ilva: si tratta ad oltranza, ma l’intesa potrebbe essere vicina
Buone prospettive di risoluzione per l’intricata vicenda dell’Ilva di Taranto. Tranne capovolgimenti dell’ultimo minuto, al ministero dello Sviluppo Economico a Roma, questa mattina si respira un’aria positiva. Il lungo confronto notturno ha progressivamente avvicinato le parti e smussato i punti più controversi. “E’ possibile ipotizzare la chiusura nella giornata di oggi”, ha sottolineato una fonte sindacale.
Dopo la presentazione ieri, della bozza di accordo da parte di ArcelorMittal, la trattativa sull’Ilva al ministero dello Sviluppo economico è proseguita tutta la notte. I sindacati hanno chiesto di portare dal 10.300 a 10.700-10.800 i lavoratori da assumere da subito, e l’azienda, a quanto pare, ha stilato una proposta migliorativa con 10.700 assunzioni. La riunione si è quindi interrotta intorno alle 5 e riprenderà nel primo pomeriggio, intorno alle 13:30. Una vera e propria corsa contro il tempo visto che il 15 settembre scade la proroga del commissariamento.
L’obiettivo a cui punta l’accordo è quello di raggiungere i 10.700 assunti, contro i 10.300 indicati nella proposta di accordo presentata ieri pomeriggio da ArcelorMittal. In più l’ipotesi di intesa prevede un piano di incentivi all’esodo, volontario e anticipato, con una somma di centomila euro lordi per il lavoratore disponibile ad andare via subito via.
Secondo fonti sindacali, l’intesa non sarebbe poi così lontana.
L’aspetto occupazionale e la tutela dell’ambiente, a giudizio del ministro del lavoro Luigi Di Maio, rappresentano due obiettivi di “pubblico interesse” che, se centrati, farebbero venir meno l’annullamento della gara di aggiudicazione dell’Ilva a Mittal conclusa più di un anno fa. Annullamento che il ministro considera ancora possibile, forte dei pareri dell’Avvocatura dello Stato e dell’Autorità Anticorruzione.