La Camera approva il ‘reato di omicidio nautico’: ecco cosa prevede
In arrivo pene più severe per i reati in mare. E’ stato infatti approvato dalla Camera il progetto di legge che introduce il reato di omicidio nautico e che prevede il carcere fino a 7 anni per chi, guidando un’imbarcazione, nel mancato rispetto delle norme sulla navigazione, provochi per colpa la morte di qualcuno.
Il provvedimento, che porta la firma dei senatori di Fratelli d’Italia Alfredo Balboni e Guido Quintino Liris, ha avuto il via libera della Camera con 268 sì e un solo contrario. Essendo passato già anche al Senato, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale sarà dunque legge.
A Montecitorio per la discussione erano presenti, su invito del presidente Fontana, i familiari di Greta Nedrotti, di 25 anni, e Umberto Garzarella, di 36, che nel 2021 furono travolti e uccisi da un motoscafo, guidato da un conducente in stato di ebbrezza, sul lago di Garda.
Ma cosa prevede il reato di omicidio nautico? La reclusione da due a sette anni in caso di morte della vittima, da otto a dodici anni con l’aggravante della guida in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione psicofisica. In sostanza la nuova norma applica la stessa logica degli incidenti su strada a quelli navali, modificando in “Omicidio stradale e nautico” il nome dell’articolo 589 bis del codice penale. Viene anche previsto l’arresto in flagranza. Per omicidio plurimo o omicidio e lesioni a una o più persone è prevista una pena per la più grave delle violazioni, aumentata fino al triplo (fino a un massimo di18 anni). Inoltre le pene aumentano se il fatto è commesso da persona non munita di patente nautica, se prescritta, o con patente sospesa o revocata o nel caso in cui il natante, l’imbarcazione o nave, sia di proprietà dell’autore del fatto e il mezzo risulti sprovvisto di assicurazione obbligatoria.
Aggravante speciale in caso di fuga del conducente. In questo caso, la norma prevede un aumento di pena da un terzo a due terzi e una pena comunque non inferiore a 5 anni.
Il reato per lesioni gravi e gravissime. Viene estesa l’autonoma fattispecie di reato di lesioni personali stradali anche alle ipotesi di lesioni, gravi o gravissime, commesse in violazione delle norme sulla disciplina della navigazione marittima o interna. Per lesioni in mare ipotesi di reato colposo punibile con la reclusione da 3 mesi a 1 anno in caso di lesioni gravi e da 1 a 3 anni nel caso in cui le lesioni procurate siano gravissime.
Pene più severe per la navigazione commerciale. Proprio come avviene nel codice della strada per gli autotrasportatori, sono previste pene più severe anche in mare. In caso di omicidio colposo durante lo svolgimento di attività di navigazione commerciale, la pena detentiva può variare tra gli 8 e i 12 anni, anche in presenza di un tasso alcolemico inferiore, proprio in virtù del fatto che lo stato di ebbrezza viene rilevato nell’esercizio di un’attività professionale.
Salta l’aggravante per utilizzo dello smartphone. La proposta era partita dal Partito Democratico, che per questo definisce il “ testo ampiamente condiviso, ma che si poteva migliorare ancora”. Il deputato del Pd, Marco Lacarra ha infatti sottolineato: “Non vogliamo che passi il messaggio che chi è alla guida di una barca può distrarsi guardando un telefonino o un tablet di quando in quando, mettendo al rischio le altrui vite, sia del proprio equipaggio che di altre barche in mare”.