La Manovra spacca i sindacati: confronto previsto il 7 dicembre
La prima manovra del governo Meloni è pronta per il confronto in Parlamento. La prima prova sarà la discussione generale alla Camera il 20 dicembre alle 10.30. I tempi sono stretti, meno di 5 settimane a disposizione per evitare l’esercizio provvisorio.
Nel frattempo si lavora ad una possibile modifica della norma relativa ad Opzione donna, ma servirebbero risorse aggiuntive. La norma attuale infatti restringe la platea, limitando l’anticipo pensionistico alle sole lavoratrici svantaggiate. Non a caso il Pd è critico: “Si riduce in modo drammatico lo stanziamento delle risorse destinate a questa riforma”
In cantiere anche due emendamenti al decreto Aiuti quater sul Superbonus: si punta a spostare la scadenza per la presentazione della comunicazione di inizio lavori che consente di utilizzare ancora il 110% da parte dei condomini, e sbloccare i crediti d’imposta già maturati.
Intanto fonti del Governo fanno sapere che tutte le proposte avanzate da Carlo Calenda durante l’incontro a Palazzo Chigi saranno esaminate in modo approfondito. L’apertura arriva all’indomani del faccia a faccia tra la premier e il leader di Azione e mette in allerta Forza Italia, dove i sospetti che il Terzo polo possa trasformarsi in una stampella per l’esecutivo in chiave anti-azzurri sono ancora vivissimi.
Silvio Berlusconi, forse non a caso, torna ad avanzare precise richieste: “chiederemo alla maggioranza un impegno ulteriore sulla detassazione dei nuovi assunti” e “per aumentare le pensioni più basse, gravemente erose dall’inflazione”. Forza Italia, ribadisce il Cav, “darà un contributo concreto e qualificato alla scrittura di un testo che affronti l’emergenza più grave, quella del caro energia, ma che deve cominciare a disegnare l’Italia del futuro”.
La Legge di Bilancio spacca i sindacati. Se Cgil e Uil si preparano alla mobilitazione, la Cisl propende per il dialogo e per un confronto con il governo per “migliorare” la legge di Bilancio. Il confronto con i sindacati è già stato fissato a Palazzo Chigi dal premier Giorgia Meloni, che ha convocato le sigle per mercoledì 7 dicembre.
Critico Letta, per lui la Manovra ha un “orizzonte a breve termine”. Più che una “programmazione annuale” mi sembra piuttosto un “decreto per far passare i prossimi tre mesi”. Il segretario del Pd ribadisce come l’intento del governo Meloni sia quello di “far cassa sui poveri” tagliando su “servizi e sanità” aumentando “iniquità e giustizia sociale”. Quindi la critica ai provvedimenti contro il caro bollette: “dov’è finito il disaccoppiamento promesso per abbassare le bollette? E dopo aprile che si farà? Noi vogliamo dare un messaggio forte sul tema dell’energia: se non si affronta la separazione tra costo dell’energia prodotto da gas e quello prodotto da rinnovabili si continuano a dare soldi agli speculatori dell’energia, facendo pagare il conto ai più fragili”.