Legge elettorale: Grillo blinda l’accordo sul sistema tedesco per il M5S
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Sulla legge elettorale Beppe Grillo ha sentenziato: “sì al modello tedesco”. Sul suo blog il leader pentastellato ribadisce: “Se gli altri partiti non cambieranno idea sul modello tedesco, i portavoce del MoVimento 5 Stelle in Parlamento voteranno a favore del testo, come deciso dai nostri iscritti che hanno e avranno sempre l’ultima parola su tali questioni”. “Stiamo cercando di inserire alcuni correttivi di governabilità che possano evitare il grande inciucio post elettorale”, ha aggiunto ancora Grillo.
Erano stati gli stessi esponenti di spicco del Movimento, come Roberto Fico e Paola Taverna, ad esprimere perplessità sulla legge elettorale. Immediato il richiamo di Grillo: “I portavoce del MoVimento 5 Stelle devono rispettare questo mandato perché il testo depositato in commissione mercoledì sera corrisponde al sistema votato dai nostri iscritti: proporzionale con 5% di sbarramento e divisione tra seggi proporzionali e collegi uninominali con predominanza dei primi per assegnare i seggi”.
Fiduciosa che l’accordo regga la sottosegretaria Maria Elena Boschi: “Io sono sempre fiduciosa, quindi spero che l’accordo fra i tre principali partiti possa avere ovviamente un esito favorevole”. Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi.
Il post di Beppe Grillo che ha assicurato il sostegno del M5s al sistema tedesco “è un buon segno” all’interno di una “trattativa faticosa tra i quattro grandi partiti” che però “serve a dare al Paese regole condivise”. E’ invece il commento di Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera. Di un passo indietro parla, al contrario, l’ex premier Enrico Letta che, nel suo intervento al Festival Economia di Trento, sottolinea: “non si fa una legge elettorale e la mattina dopo si vota, è regola fondamentale della democrazia”, non si va al voto senza dare “nemmeno il tempo a chi non l’ha scritta di leggerla”.
Infine durissime critiche a Grillo arrivano da Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica, che definisce “uno schifo totale” la democrazia diretta con cui Beppe Grillo guida il Movimento 5 stelle.