L’Egitto grazia Patrick Zaki. Meloni: “Oggi sarà in Italia, grazie al presidente al-Sisi”
L’Egitto ha graziato Patrick Zaki. Il ricercatore dell’Università di Bologna, condannato ieri a tre anni di reclusione, 22 mesi dei quali già scontati, ha ricevuto oggi la grazia dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Il risultato di una lunga trattativa, cominciata dopo l’arresto del giovane nel febbraio del 2020. A seguito della condanna si erano subito susseguiti gli appelli per richiedere la grazia sia dal governo italiano sia da parte di quello statunitense. La sentenza della corte speciale non era infatti appellabile e di conseguenza lo studente era stato arrestato immediatamente ieri nell’aula del tribunale.
Patrick Zaki tornerà oggi in Italia. Lo ha reso noto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che in un videomessaggio, rivendicando il successo per la grazia concessa al ricercatore, ha ringraziato “Al Sisi per questo gesto molto importante”. Ha augurato a Patrick “dal profondo del suo cuore, una vita di serenità e di successo”. E ha raccontato che fin dal primo incontro con Al Sisi a novembre, non ha mai smesso di porre la questione e ha “sempre riscontrato da parte sua attenzione e disponibilità“. La premier ha anche ringraziato “l’intelligence e i diplomatici, sia italiani che egiziani, che in questi mesi non hanno mai smesso di lavorare per arrivare alla soluzione auspicata”.
Prima di Giorgia Meloni era stato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a commentare su Twitter la grazia concessa a Zaki, parlando di “un contributo decisivo del governo per liberare questo giovane studente”. Anche il ministro per la Difesa, Guido Crosetto ha espresso soddisfazione: “Non è un atto casuale. È il frutto di lavoro, di rapporti, di serietà, di considerazione, di diplomazia, di senso delle istituzioni, di rispetto. Perché c’è chi passa le giornate a criticare e c’è chi lavora” ha twittato.