L’Ue dice sì al Patto di Stabilità, Meloni: “migliorativo rispetto al passato”. Ira delle opposizioni
Intesa raggiunta in Europa sul Patto di Stabilità. La presidenza spagnola di turno del Consiglio Ue, ha definito un “traguardo storico” l’accordo sul nuovo quadro di governance economica che garantisce stabilità e crescita, con regole che sono equilibrate, realistiche e pronte per le sfide presenti e future”.
La premier Giorgia Meloni ha definito il nuovo Patto “migliorativo” per l’Italia “rispetto alle condizioni del passato”, anche se c’è rammarico per la “mancata automatica esclusione delle spese in investimenti strategici dall’equilibrio di deficit e debito da rispettare”. “Una battaglia – ha proseguito Meloni – che l’Italia intende comunque continuare a portare avanti in futuro”. Anche il ministro Giancarlo Giorgetti ha commentato positivamente del nuovo accordo: “Abbiamo sottoscritto un Patto sostenibile per l’Italia”. Tuonano invece le opposizioni.
La protesta delle opposizioni. L’ok dell’Italia all’accordo sulle nuove regole del Patto di Stabilità Ue ha mandato su tutte le furie il leader del M5s, Giuseppe Conte, secondo cui quello che Giorgia Meloni “sta rifilando” agli italiani è un “pacco di stabilità”, che si tradurrà “in un cappio al collo per il Paese”. “Un Patto scritto dalla Germania, comunicato martedì dai ministri tedesco e francese, che hanno precisato che il ministro Giorgetti era stato informato”.
Contrariata anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, che parla di un “cattivo compromesso che ipoteca il futuro dell’Italia”. “L’Italia – ha aggiunto la Schlein – ha accettato a testa bassa l’accordo di Francia e Germania. Noi dovevamo batterci di più. Se torniamo ai rigidi parametri quantitativi è come se non avessimo imparato niente dalla pandemia. Avrebbero dovuto lottare molto più prima e io penso che questo è un accordo che farà molto male al nostro Paese”.
Anche per il leader di Azione, Carlo Calenda, l’intesa in sede comunitaria rappresenta “una vittoria per la Germania su tutti i fronti”. “Rispetto alla proposta della Commissione – sottolinea Calenda – ci saranno limiti automatici, numerici, quantificati alla discesa del deficit e del debito con conseguenti multe automatiche. È una vittoria della Germania su tutti i fronti, quello che farà la Germania è dare tre anni di bonus in cui si entrerà in questo Patto in forma più lieve. Ma poi entrerà in vigore, ed è plasticamente questo il modo in cui noi facciamo politica estera: la Germania pensa ai prossimi cinque anni, noi pensiamo ai prossimi cinque mesi. Finché continueremo a fare cosi’ verremo fregati su tutti i tavoli internazionali”.