Mafia, tutti i reati saranno perseguibili. Il Cdm approva il ddl
Tutti i reati saranno perseguibili d’ufficio se c’è di mezzo la mafia. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri che ha approvato il disegno di legge del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Un intervento necessario quello dell’esecutivo, che arriva dopo l’allarme della magistratura sul rischio di scarcerazioni e impunità per una serie di reati divenuti o che erano già perseguibili a querela. Un intervento “chirurgico e mirato” – come lo ha definito Nordio alla Camera – su tutte le norme che nel tempo hanno reso perseguibili solo su denuncia della vittima alcuni reati, pur in presenza dell’aggravante mafiosa e terroristica.
Il precedente. L’esigenza di intervenire si era manifestata già dopo il caso di Palermo, quando durante un processo la Procura era stata costretta a chiedere la scarcerazione di tre imputati di lesioni aggravate dal metodo mafioso per mancanza della querela. A far discutere anche i casi dei furti d’auto in Veneto, dove i responsabili erano stati scarcerati per lo stesso motivo. Ecco perché il governo è intervenuto subito, con l’obiettivo di rimediare a queste criticità.
Settimana storica. Li ha definiti così gli ultimi sette giorni la premier Giorgia Meloni. “In una settimana aperta dallo storico arresto del più pericoloso mafioso ancora latitante, il governo propone al Parlamento, con procedura di urgenza, di innalzare il livello di contrasto alla criminalità più pericolosa”, scrive su Twitter, spiegando che “Col ddl approvato dal Cdm tutti i reati aggravati da finalità o modalità mafiose sono procedibili d’ufficio e non a querela. Inoltre, per reati che permettono l’arresto in flagranza, vi sono 48 ore di tempo per la presentazione della querela senza che l’arrestato torni in libertà”.