Manovra. Conte e Tria a cena con i vertici Ue: avanti con le trattative
Tutto rimandato tra l’Italia e l’Unione Europea in merito alla manovra. Dopo la cena di lavoro durata meno di due ore a Bruxelles tra il premier Conte, il ministro Tria da una parte e Juncker, Moscovici e Dombrovskis dall’altra, fonti della Commissione Europea fanno sapere che “il lavoro proseguirà nei prossimi giorni per avvicinare i rispettivi punti di vista e cercare una soluzione di prospettiva”.
“L’incontro ha ribadito l’apertura di un dialogo in un clima di rispetto reciproco, dobbiamo continuare a dialogare”, afferma il premier Giuseppe Conte a Bruxelles dopo la cena. Secondo il Presidente del Consiglio “non si è discusso di saldi finali” e nemmeno c’è stata “alcuna rinuncia alle riforme qualificanti” del nostro governo.
“Rischio Grecia? L’Italia ha dei fondamentali così solidi che non parlerei assolutamente di rischio Grecia. Mi sembra un fuor di luogo”, ha detto ancora Conte ai giornalisti presenti. “Confido che il dialogo possa portare a evitare la procedura. Sono sempre ambizioso”, ha aggiunto il premier annunciando poi scambi con gli altri leader: “Domani il tema è dedicato alla Brexit, avrò senz’altro la possibilità di incontrare gli altri leader europei con i quali avrò degli scambi e potremo avere anche degli scambi in ordine all’aggiornamento di questa sera”.
Le parole prima della cena. “Non litighiamo, we are friends”, ha detto Conte ai giornalisti che fotografavano la stretta di mano con Juncker al suo ingresso al palazzo Berlaymont.
Soddisfatto il vicepremier Salvini che ha twittato: “Passi indietro non se ne fanno! Avanti tutta!”. “Bene Conte. Dialogo e buon senso nell’interesse dell’Italia, nessun passo indietro ma la voglia di valutare bene tempi e numeri di spese e investimenti”, afferma il vicepremier.
Il ministro e vicepremier leghista nella giornata di ieri aveva ribadito il suo “No ai ricatti“. “Non credo che a Bruxelles si preoccupino dello zero virgola: all’Europa serve un’Italia che cresce. E penso che sanzioni e ricatti non servano né agli italiani né all’Ue”. “La manovra – ha aggiunto – non è un pacchetto chiuso, ma non ci possono chiedere di mettere le mani nelle tasche degli italiani e togliere soldi e per quanto mi riguarda passi indietro sulla legge Fornero”.
“Dall’incontro tra il premier Conte e Junker ci aspettiamo tanto“, aveva dichiarato il vice premier Luigi Di Maio, a Palermo. Fermo restando che per di Maio reddito di cittadinanza e riforma della Fornero a quota 100 non si toccano, il vicepremier si dice disponibile a concedere a Bruxelles alcune modifiche alla manovra: “Aumentiamo pure i tagli agli sprechi, riorganizziamo i beni pubblici, siamo disponibili anche a ragionare sulla dismissione di alcuni asset strategici”. “Ma deve essere chiaro – afferma – Siamo arrivati per cambiare tutto”.