Manovra, governo tratta sul taglio del deficit. Ipotesi rinvio reddito
Nella serata di ieri a Palazzo Chigi Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno firmato una nota congiunta per dire che “non è una questione di decimali” ma che, nella sostanza, si è disponibili a cambiare la manovra. Le due leve su cui il governo punta per abbassare il deficit e convincere l’Europa a evitare la procedura d’infrazioni sono: il rinvio, al massimo a giugno, del reddito di cittadinanza e il restringimento della platea di “quota 100”.
In serata fonti M5s spiegano che la platea di quota 100 si ridurrà molto probabilmente per effetto delle penalizzazioni. Mentre per il reddito di cittadinanza l’idea è far partire la misura, causa anche tempi tecnici di riforma dei centri dell’impiego, non più ad aprile ma “con qualche settimana di ritardo”, magari a giugno. Il reddito di cittadinanza “non cambia pelle” e un decreto arriverà entro Natale, assicura il leader M5s. Ma nella Lega c’è ancora chi spinge perché la misura cambi. La proposta più “estrema” prevede la trasformazione del reddito in un taglio del cuneo fiscale: non darlo, cioè, ai singoli ma direttamente alle aziende che li assumono.
Alla riunione hanno partecipato anche il ministro dell’Economia Giovanni Tria, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti e i sottosegretari all’Economia Laura Castelli e Massimo Garavaglia.
Sul bilancio italiano “ci sforziamo per trovare delle soluzioni”. Lo ha detto il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, a Parigi. Per l’Italia “la porta resta aperta, la mano tesa. Dobbiamo cercare con tutte le forze delle soluzioni condivise nell’interesse degli italiani e della zona euro”, ha ribadito Moscovici, aggiungendo: “Non sono mai stato un partigiano delle sanzioni. Penso che siano sempre un fallimento”.
Intanto lo spread tra Btp e Bund tedesco apre in calo, sotto i 290 punti base: il differenziale è a 288,8 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,232%. La Borsa di Milano apre poco mossa. A Piazza Affari il primo Ftse Mib segna un progresso dello 0,07%. Le Borse europee aprono incerte. A Francoforte segna un rialzo dello 0,23%, Parigi registra un calo dello 0,05% mentre alle prime battute della seduta Londra è pressoché invariata sgnando un calo dell0 -0,01%.