Manovra, intesa a Palazzo Chigi: via libera a sugar e plastic tax
Intesa politica di massima sulla manovra, con una bozza completa della legge di bilancio. L’ossatura resta quella approvata in Cdm: la manovra vale 30 miliardi, con 23 che servono a bloccare l’aumento dell’iva. La cedolare secca non aumenterà, sono confermate la plastic tax e la sugar tax, così come gli incentivi per chi paga con carte e bancomat. Inasprita invece la tassa sulle sigarette (escluse le e-cig) che vale 88 milioni. Intesa anche per un sostegno alle famiglie. Oggi, alle 15.30, nuovo vertice di maggioranza per l’approvazione finale e per concordare l’invio del testo al Parlamento.
Secondo quanto trapelato, la cedolare secca dovrebbe rimanere al 10%. Era previsto che salisse al 15% e in una prima bozza di manovra era stata portata al 12,5%, ma nel vertice sarebbe emersa la volontà di tutte le forze politiche di non aumentare le tasse sulla casa.
Per finanziare la stabilizzazione al 10% della cedolare secca sugli affitti sociali, rispunta l’ipotesi che prevede l’aumento della “tassa sulla fortuna”. Il governo starebbe pensando di ripescare il rialzo dal 12% al 15% del prelievo sulle vincite oltre i 500 euro (che saliva al 25% sopra il milione), comparso nelle prime bozze del decreto fiscale, poi sostituito dall’intervento sul Preu, prelievo unico erariale. La vecchia norma valeva circa 96 milioni a regime, circa la metà il primo anno.
Per quanto riguarda la flat tax, il viceministro dell’Economia e delle Finanze Laura Castelli, all’uscita dal vertice a Palazzo Chigi ha fatto sapere: “Siamo al lavoro per individuare i 100 milioni necessari per confermare il regime agevolato per le partite Iva fino a 65.000 euro, eliminando tutti i vincoli. La maggioranza ha condiviso questa sollecitazione del Movimento 5 Stelle”. Castelli ha aggiunto che “non ci sarà nessun aumento di tasse sulle sigarette elettroniche”.
Con l’intenzione di semplificare il fisco, ha annunciato Castelli, “nella manovra ci sarà il pacchetto di norme relativo agli Enti Locali, su cui ho lavorato in questi mesi. Ci saranno le misure relative alla riscossione, quelle relative all’accorpamento di Imu e Tasi nella local tax, ed i 110 milioni di ristoro per l’Imu”.
Tra i dossier ancora aperti c’è la tassazione delle partite Iva. II M5s vuole confermare il regime agevolato per i ricavi sino a 65mila euro. Laura Castelli, viceministra pentastellata all’Economia, spiega che l’esecutivo sta cercando i 100 milioni necessari per non cambiare il regime forfettario in vigore. Stefano Buffagni, sottosegretario M5S allo Sviluppo economico, si schiera a favore delle aziende, specie piccole e medie, sottolineando che “non si può fare cassa sulla pelle delle imprese”.
Per quanto riguarda il pacchetto famiglia, si esplorano le opzioni di funzionamento dell’assegno unico per i figli, che vedrà la luce non prima del 2021. Cambia invece il voucher per gli asili nido che raddoppia per le famiglie con Isee fino a 25mila euro, passando dagli attuali 1.500 euro a 3.000 euro. Alle famiglie con Isee fino a 40mila euro un voucher rafforzato da 2.500 euro annui. Il contributo resta a 1.500 euro per chi supera questa soglia di Isee e, per tutti, rimane parametrato su 11 mensilità. Per rafforzare lo strumento vengono stanziati 190 milioni in più nel 2020, che si aggiungono ai 330 milioni già a bilancio.