Mattarella in Kenya: dal problema della siccità alle politiche migratorie. Oggi tappa a Malindi
Quella di oggi è la terza giornata di visita in Kenya del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oggi tappa a Malindi dove è prevista la visita al Centro Spaziale “Luigi Broglio”, gestito dall’Agenzia Spaziale italiana. La base è un asset strategico per Italia e Kenya nelle tecnologie spaziali e la cooperazione internazionale: vi lavorano circa 200 persone, 192 delle quali sono personale locale. Poi in serata a Nairobi l’incontro con una rappresentanza della comunità italiana in Kenya.
Ieri durante l’incontro con il presidente kenyota William Ruto il capo dello Stato ha dichiarato: “Il Kenya è un esempio virtuoso di democrazia e crescita sociale ed economica, un pilastro di stabilità in questa area del mondo. Gli accordi di Pretoria sono frutto del decisivo contributo del Kenya per realizzare una condizione di serenità in Etiopia. L’Italia – ha aggiunto Mattarella – ha sostenuto con convinzione la presenza del Kenya nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite che è stata di grande successo”.
La replica del presidente Ruto al termine dell’incontro a Nairobi: “Il Kenya apprezza l’impegno italiano a sostenere i nostri sforzi per ristabilire pace e sicurezza nella regione, in Etiopia, in Sud Sudan, nella Repubblica democratica del Congo e in Somalia. Nei colloqui di questa mattina Kenya e Italia hanno avviato l’iter per abolire le barriere fiscali tra i due paesi. Ci siamo impegnati ad eliminare anche la doppia imposizione, per dare più possibilità bilaterali alle nostre imprese”. Ruto ha poi annunciato la firma di due accordi per investimenti bilaterali.
In merito alla crisi climatica il presidente della Repubblica ha ricordato che la siccità in Kenya è un problema nazionale e ha ribadito che non c’è più tempo: “La lotta ai cambiamenti climatici deve partire subito. La siccità crea una crisi alimentare che spinge ulteriormente i fenomeni migratori. La siccità la avvertiamo anche in Europa. È nel programma del governo di impegnarsi contro il cambiamento climatico e l’Italia avverte da tempo l’esigenza di un impegno serio e concreto. Ci duole che alcuni Paesi vogliano rinviare il problema a un secondo tempo che non c’è”.
Sulle politiche migratorie Mattarella ha detto che si cerca un rapporto di collaborazione con i Paesi di origine e transito dei flussi di migranti “ma sappiamo – evidenzia – che la dimensione epocale e crescente del fenomeno migratorio non è affrontabile da un solo Paese, ma solo con una lucida e organica azione europea che affronti il problema con una azione sistemica questo grande problema epocale, che si presenta attraverso il Mediterraneo, ma non soltanto attraverso il Mediterraneo, anche attraverso la rotta balcanica”.
Il presidente della Repubblica ha poi visitato il centro professionale di san Kizito, una scuola cattolica che forma studenti per il mercato del lavoro, fondata poco fuori Nairobi dall’Associazione volontari per il servizio internazionale. Mattarella ha parlato con gli operatori e i ragazzi che gli hanno mostrato le varie attività e un attrezzato laboratorio di falegnameria che è oggi diventato un’attività economica in espansione. L’istituto, che ha ormai raggiunto la capacità di autofinanziarsi, forma circa 800 studenti l’anno e quasi il 90% di questi trova poi un lavoro.