Meloni alla conferenza coi giornalisti: dal caso Musk a Cecilia Sala, la premier risponde

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Consueta conferenza stampa annuale per la premier Giorgia Meloni che oggi (9 gennaio) si è presentata davanti ai giornalisti nell’evento organizzato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare. Quaranta le domande rivolte alla premier – che ha risposto a tutto – molte quelle su Elon Musk e il caso Starlink: “Sono abbastanza colpita da come alcune notizie false rimbalzino e continuino ad essere discusse anche dopo essere state smentite” ha detto la Premier. Poi sul caso di Cecilia Sala, rientrata ieri in Italia dopo la prigionia a Teheran, Meloni ha detto: “C’è stato un lavoro di triangolazione diplomatica con Iran e Usa per quello che riguarda una svolta nel caso, non direi che c’è stato un momento di svolta perchè la questione è stata seguita dall’inizio”.

Tanti i temi affrontati, dunque, dalla presidente del Consiglio che ha parlato dal lavoro alle riforme, dal Piano Mattei a Donald Trump, da Stellantis alle dimissioni di Elisabetta Belloni e ai centri per i migranti in Albania. Escludendo un rimpasto di governo: “Matteo Salvini sarebbe un ottimo ministro dell’Interno. Ha ragione Salvini a dire che in assenza di un provvedimento giudiziario a suo carico avrebbe chiesto è ottenuto il ministero dell’Interno. D’altra parte anche Piantedosi è un ottimo ministro dell’Interno. Allo stato attuale non credo che Salvini al Viminale sia nell’ordine delle cose”.

Sul caso Musk, invece, Meloni ha risposto a una domanda sull’influenza del magnate sudafricano con Space X e la sua possibile ingerenza nel dibattito pubblico dei Paesi europei: “Il tema del peso di queste società che gestiscono piattaforme esiste da qualche anno. Il fatto che queste società che governano pezzi di comunicazione hanno un fatturato che supera il Pil di un Paese, è un problema che io ho posto anni fa. Ma è un tema più grave quando queste società decidono chi possa dire cosa. La libertà di espressione è alla base della democrazia. Questo non lo fa Musk, lo hanno fatto altri che hanno deciso chi poteva dire e cosa poteva dire. Io sono stata bannata varie volte. Il problema non puo’ sorgere solo quando uno dei padroni delle piattaforme non è più d’accordo con me”.