Migranti, da gennaio ripartono i trasferimenti verso l’Albania. Ma la Cassazione deve pronunciarsi

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Il governo italiano punta a riprendere i trasferimenti dei migranti verso l’Albania. Lo farà a cominciare dal 2025, forte anche della sentenza della Cassazione del 19 dicembre e del clima politico che soffia in Europa, spingendo verso la difesa dei confini esterni. Oggi (23 dicembre) si è tenuta una riunione che era stata convocata dalla premier Giorgia Meloni sul tema. Al vertice a Palazzo Chigi erano presenti anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani (in collegamento dal Kosovo), il sottosegretario Alfredo Mantovano, i ministri di Interno, Difesa ed Affari europei, Matteo Piantedosi, Guido Crosetto e Tommaso Foti.

Secondo quanto trapelato, a Palazzo Chigi Piantedosi ha relazionato sugli arrivi via mare, quest’anno in netto calo: 65mila contro i 153mila del 2023. Ed è stata anche l’occasione per fare il punto sulle condizioni per riattivare il progetto Albania all’inizio del prossimo anno, dopo la falsa partenza. I giudici hanno infatti finora bocciato i trattenimenti nei centri albanesi dei richiedenti asilo. Per superare l’ostacolo, il governo ha trasferito la competenza delle decisioni sui trattenimenti dai magistrati delle sezioni immigrazione alle Corti d’appello. Con la speranza di avere decisioni favorevoli. La misura diventa operativa 30 giorni dopo l’entrata in vigore della legge, cioè il prossimo 11 gennaio.

Rimane, comunque, l’attesa per il verdetto della Cassazione che deve ancora pronunciarsi sui ricorsi presentati dal governo contro le prime mancate convalide del trattenimento di migranti emesse dalla sezione immigrazione del tribunale di Roma il 18 ottobre scorso. Nell’udienza del 4 dicembre il pg ha chiesto ai supremi giudici di sospendere il giudizio in attesa che a marzo si pronunci la Corte di Giustizia dell’Ue. Intanto, il governo cerca di allargare il consenso in Europa sulle nuove regole per rimpatri e Paesi sicuri e anticipare i tempi.