Migranti: è ancora braccio di ferro tra Salvini e l’Europa
E’ ancora braccio di ferro tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e l’Europa, dopo che il vicepremier ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco sulla questione Aquarius: “Se altri Paesi non prenderanno parte dei 170 migranti salvati oggi dalla motovedetta italiana, noi non ci faremo carico dei venti dell’Aquarius”, ha tuonato il leader del Carroccio.
Tutto è iniziato ieri sera con le parole del ministro che durante la conferenza stampa di Ferragosto a San Luca, aveva detto che l’Italia non avrebbe preso in carico nessuno dei migranti della Aquarius, la nave approdata nel porto della Valletta con 141 persone a bordo dopo sei giorni di stand by. Ma Salvini era stato poi smentito dal premier maltese Muscat, il principale mediatore della soluzione condivisa, trovata dall’Europa per risolvere il caso dei migranti.
La notizia annunciata da Muscat è stata poi confermata questa mattina dal Viminale, con la precisazione che l’Italia ne prenderà in carico non più di 20, mentre Francia e Spagna ne accoglieranno 60 a testa. Tuttavia si è subito aperto un nuovo fronte, con un altro barcone carico di migranti avvistato nelle acque maltesi.
A dare la notizia su Facebook è stato lo stesso Salvini: “È mio dovere informarvi che un barcone con 170 immigrati, ora in acque maltesi e in difficoltà, viene bellamente ignorato, anzi viene accompagnato verso le acque italiane dalle autorità maltesi. Se questa è l’Europa, non è la mia Europa. L’Italia ha già accolto e speso abbastanza. Sia chiaro a tutti, a Bruxelles e dintorni”.
Il gommone, intercettato nella nostra zona Sar da una motovedetta italiana, ha preso a bordo i migranti senza l’ok del Viminale e così mentre il ministero non ha ancora concesso alcuna indicazioni su quale potrà essere il porto di attracco, il ministro Salvini ha risposto subito con questo comunicato: “Cronache dall’Europa che non esiste. I maltesi ieri avevano assunto la responsabilità di un intervento in aiuto di un barcone con 170 immigrati a bordo, come giusto, all’interno delle loro acque, e una loro imbarcazione (la P52) era giunta in zona, ma senza prestare alcun soccorso. I maltesi hanno quindi ‘accompagnato’ il barcone verso le acque italiane, e una nave della Capitaneria di Porto italiana, senza che al Viminale ne fossimo informati, ha imbarcato gli immigrati mentre ancora si trovavano in acque maltesi, per dirigere verso l’Italia. Ho chiesto che la nave italiana contatti le Autorità Maltesi, nelle cui acque è avvenuto il soccorso, perché mettano a disposizione un porto per lo sbarco. Dopo aver accolto via mare 700.000 immigrati in pochi anni, penso che l’Italia abbia già fatto il dovere suo e anche di altri”.
Nel pomeriggio dal Viminale è stato diramato un altro comunicato: “A fronte della disponibilità del nostro governo per accogliere non più di venti immigrati che erano a bordo della Aquarius, in queste ore i partner europei pensano di lasciare sola l’Italia rifilandole un barcone con 170 persone. Se è davvero questo il tentativo, Roma rimetterà in discussione la possibilità di partecipare alla redistribuzione delle persone che erano a bordo dell’Aquarius, così come annunciato da Malta nelle ultime ore”.