Migranti, Giorgia Meloni annuncia misure straordinarie: “Pressione insostenibile”
La questione migranti torna a preoccupare seriamente il nostro Paese. E così, in un videomessaggio, la premier Giorgia Meloni dice: “La pressione che l’Italia sta subendo dall’inizio di quest’anno è insostenibile, figlia di una congiuntura internazionale difficilissima che mette insieme problemi che già avevano i Paesi africani a una situazione di instabilità crescente, particolarmente nella zona del Shael. E questo è un quadro difficilissimo che potrebbe portare diverse decine di milioni di persone a voler lasciare la propria nazione per cercare un futuro migliore in Europa. E’ evidente però che l’Europa non può accogliere questa massa enorme di persone”.
Il flusso di migranti verso le coste europee, prima di tutto italiane, rischia di portare al collasso le strutture di acoglienza. Giorgia Meloni ha pertanto annunciato: “Nel Consiglio dei ministri di lunedì noi porteremo una modifica del termine di trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia, limite che verrà alzato al massimo consentito dalla normativa europea, ovvero 18 mesi, e che non riguarda i richiedenti asilo per i quali oggi il termine massimo è già di 12 mesi e non sarà modificato. Inoltre, nel Consiglio dei ministri di lunedì sarà dato mandato alla Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile nuove strutture per i migranti in modo tale che siano sufficienti a trattenere gli immigrati illegali.
Le altre parole della Meloni. La premier ha aggiunto: “Daremo mandato di realizzare queste strutture in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili. Serve tempo, ma agli italiani voglio dire che non abbiamo cambiato idea: ci vorrà tempo, lavoro, pazienza e determinazione. Lavoriamo ogni giorno per mantenere l’impegno che abbiamo sottoscritto con voi e lavoriamo in ogni ambito compreso quello di ripristino della legalità e del contrasto all’immigrazione illegale”.
A Lampedusa intanto è giunta una delegazione della Commissione Europea per toccare con mano la situazione e stabilire i prossimi passi. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha avuto un colloquio telefonico con il collega francese Darmanin: priorità per entrambi il blocco delle partenze. “Su Lampedusa c’è un dovere di solidarietà europea”, ha detto invece il presidente francese Macron. Mentre, secondo il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit: “La Germania ha voluto dare un segnale dopo l’interruzione temporanea dei rimpatri tramite la Convenzione di Dublino da parte dell’Italia”. Infine, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola che dopo aver sentito la Meloni al telefono ha dichiarato: “Lampedusa è Europa, la sfida è comune”.