Nave Diciotti, nessuna intesa a Bruxelles. Di Maio: “Allora stop ai fondi all’Ue”
Nulla di fatto a Bruxelles nel vertice tecnico tra 12 Paesi Ue per risolvere il caso della Diciotti: la nave della guardia costiera con a bordo 150 migranti attraccata da giorni nel porto di Catania. Il premier Giuseppe Conte su Facebook scrive: “Prendiamo atto che l’Europa ha perso una buona occasione: non è riuscita a battere un colpo in direzione dei princìpi di solidarietà”. Prima dell’esito negativo del summit, il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, auspicava un’effettiva e più rapida collaborazione degli altri Stati europei dicendo: “In questi ultimi tre mesi abbiamo sempre chiesto ad altri partner Ue di condividere l’accoglienza di chi è stato salvato in mare”. Appello che al momento non è stato ascoltato, visti anche i no alla ripartizione dei migranti da parte di Belgio e Ungheria.
Dura presa di posizione di Luigi Di Maio. Il vicepremier nonchè ministro dello Sviluppo Economico ha detto: “Il M5s si è presentato agli italiani con una missione ben precisa e non abbiamo alcuna intenzione di fare passi indietro. L’Ue non vuole ottemperare ai principi concordarti nell’ultimo consiglio europeo? Noi siamo pronti a tagliare i fondi, non ci facciamo mettere i piedi in testa. Agli italiani non chiederemo un centesimo di più. Lo dico da capo politico del M5s, visto che la Ue non rispetta i patti e non adempie ai suoi doveri, noi come forza politica non siamo più disposti a dargli i 20 miliardi all’anno che pretendono”.
Salvini si concentra sui migranti ancora a bordo della nave Diciotti. Il ministro dell’Interno ha dichiarato: “Sto valutando la possibilità di fare procedure di identificazione e riconoscimento per individuare profughi veri, che sono la minoranza, dai finti profughi prima ancora che le persone sbarchino. Se in Europa fanno finta di non capire, come hanno detto giustamente Conte e Di Maio vedremo di pagare l’Europa un po’ di meno”.
L’Ue avverte l’Italia e attacca Di Maio. Il commissario Ue al Bilancio, Gunther Oettinger, è stato chiaro: “Se si rifiutasse di pagare i suoi contributi l’Italia violerebbe i trattati. Ciò comporterebbe interessi per i ritardi nei pagamenti e possibili ulteriori pesanti sanzioni”. E sulla questione interviene anche il portavoce della Commissione europea dicendo: “Le minacce in Europa non portano da nessuna parte. Il modo in cui l’Ue funziona, è la cooperazione e non le minacce. E in ogni caso Bruxelles sta lavorando duro per trovare una soluzione”. Insomma, tutti contro tutti.