Open Arms, oggi la sentenza. Salvini rischia 6 anni di carcere

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Matteo Salvini è arrivato questa mattina (20 dicembre) nell’aula bunker del carcere Pagliarelli dove oggi dovrebbe essere pronunciata la sentenza del processo Open Arms che vede imputato il leader della Lega e vicepremier, accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per aver impedito per giorni lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla ong spagnola nell’agosto del 2019. Per Salvini, allora ministro dell’Interno, l’accusa ha chiesto sei anni di reclusione. Questa mattina, dopo “brevi repliche” dei pm all’arringa del 18 ottobre scorso dell’avvocato Giulia Bongiorno, i giudici sono entrati in camera di consiglio per decidere la sorte di Salvini. Ai giornalisti il leader della Lega ha detto di essere “orgoglioso” di quello che ha fatto.

Già in una diretta social di ieri sera il Ministro aveva sottolineato che il verdetto è quello di primo grado: “Mi sento un po’ come nella canzone di Venditti ‘Notte prima degli esami’, però sono assolutamente felice e orgoglioso di quello che ho fatto: è solo la sentenza di primo grado e anche in caso di condanna ricordo a tutti che ci sono altri due gradi di giudizio, lo dico soprattutto a chi mi augura la galera”. La vicenda era cominciata nell’estate del 2019, quando durante il governo Conte c’era stato un braccio di ferro tra governo e ong per lo sbarco dei migranti. Il 1 agosto la OpenArms soccorse 124 migranti in acque internazionali chiedendo l’assegnazione di un porto sicuro. Italia e Malta però lo negarono.

Nel frattempo a Palermo sono giunti anche alcuni membri della Lega tra cui il ministro dell’Istruzione Valditara, per sostenere Salvini: “Sono qui perché sono amico di Matteo per dargli la mia vicinanza e la mia solidarietà in questo momento”. Ci sono anche Claudio Durigon, vice segretario della Lega, e il parlamentare leghista Alessandro Morelli. Ma la solidarietà del partito, che ritiene che la decisione del Ministro fosse parte integrante delle politiche di controllo delle frontiere del governo di allora, sono arrivate anche nei giorni scorsi: “Ormai ci siamo. Cinque giorni prima del Santo Natale, sapremo se Matteo Salvini è colpevole. Colpevole di aver difeso i confini del nostro Paese dall’invasione di immigrati clandestini” aveva detto il vicesegretario della Lega Andrea Crippa.