Pontida, il raduno della Lega con Orban: “Salvini è un eroe”

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A Pontida, nella bergamasca, si sono riuniti gli esponenti della Lega e alcuni ospiti internazionali nel  tradizionale raduno dei sostenitori del Carroccio. Particolarmente viva questa edizione, la 36esima, alla quale ha partecipato anche il leader ungherese Viktor Orban. Invitato da Matteo Salvini, Orban  ha parlato proprio del ministro dei Trasporti come di “un eroe che meriterebbe una onorificenza e non un processo”. Il riferimento è al caso Open Arms.

Viktor Orban è stato accolto sul palco di Pontida da numerosi applausi. Il primo ministro ungherese ha ringraziato il pubblico mettendosi la mano sul cuore, poi ha indicato Salvini e lo ha nominato “eroe” della giornata e non solo: “Noi in Ungheria festeggiamo Salvini come un eroe perché ha chiuso i confini e ha difeso le case degli italiani. Anzi, ha difeso anche l’Europa e meriterebbe una onorificenza e non un procedimento giudiziario. Quello in corso è una vergogna”. Poi Orban ha aggiunto: se continuerà l’immigrazione irregolare in Europa, “noi da Budapest i migranti li porteremo a Bruxelles e li deponiamo davanti agli uffici di Bruxelles. Se vogliono quei migranti che se li tengano!”.

Quindi l’intervento di Salvini stesso che, parlando dal palco, ha fatto riferimento a diversi temi d’attualità.
“L’autonomia, dopo 30 anni di battaglie, è realtà e legge dello Stato, e indietro non si torna”, ha detto Salvini all’inizio del suo intervento. Poi è intervenuto sull’autonomia differenziata. “È il futuro, è merito, efficienza”. Parlando della Manovra, invece, il leader leghista ha sottolineato: “Se qualcuno deve pagare qualcosa in più, paghino i banchieri e non gli operai”. E ha aggiunto: “Il governo è compatto, è un governo di amici prima ancora di alleati. Ogni tanto ovviamente discutiamo”. Riguardo agli stranieri in Italia, “il problema non è il colore della pelle o dove il buon Dio ti ha fatto nascere. Però la ricetta per i prossimi anni non è concedere più cittadinanze o regalarle il più velocemente. La priorità, per la Lega, è di revocare la cittadinanza a quelli che delinquono. La cittadinanza è un atto di fede”.