Renzi in Direzione PD: ius soli, immigrazione e ripresa economica
Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
E’ in corso a Roma nella sede nazionale del Pd di largo del Nazareno la direzione del Partito democratico, che per la prima volta da quando Matteo Renzi è segretario si sta svolgendo a porte chiuse e senza diretta streaming. Alla riunione sono presenti anche il premier Paolo Gentiloni, che è membro del parlamentino Dem, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e quello per i Beni Culturali Dario Franceschini.
Diversi i temi affrontati da Renzi nel suo intervento, a cominciare dallo ius soli, definito dall’ex premier un principio di civiltà, per il quale bisogna lottare e andare avanti. Dal diritto di cittadinanza per chi nasce sul suolo italiano alla condizione economica del nostro Paese.
“I segnali di timida ripresa si sono evidenziati: l’Italia vede segnali di ripresa ancora però non omogenei sul territorio. Ancora ‘prudenti’ sul Sud anche se tanto è stato fatto in Campania”
Queste le dichiarazioni di Renzi, che ha precisato che mancano ancora i dati delle riforme strutturali. Il segretario del Pd ricorda che l’Italia ha vinto la battaglia sulla flessibilità, mettendo dei diktat in Europa, ma ribadisce la necessità nella prossima legislatura di chiarirsi con i partner europei, in quanto serve un approccio diverso sul deficit e va posto il veto sul fiscal compact nei Trattati.
E proprio nel giorno del vertice europeo a Tallin sull’emergenza immigrazione, Renzi ha affrontato anche il problema dei migranti, che secondo lui sarà anche il tema della prossima campagna elettorale e di quelle dei prossimi 20 anni.
“L’immigrazione è al quarto posto tra le preoccupazioni degli italiani. Servono politiche di cooperazione. Minniti ieri è stato bravo, in Europa su questi temi siamo divisi”.
Per quanto concerne le polemiche interne al partito dopo il flop delle amministrative, il segretario ha riaffermato il suo giudizio, ossia che il risultato va analizzato senza dargli una lettura nazionale.
“Non rispondo ai capicorrente, ma ai 2 milioni di persone che hanno votato alle primarie. La base costitutiva del Pd non è l’accordo di qualche capocorrente ma il voto dei cittadini alle primarie. Sia chiaro, io rispondo a loro” ha dichiarato Renzi, il cui obiettivo primario rimane portare il Pd in alto.