Pd, nuovo scontro. Renzi: “M5S, orgoglioso aver evitato intesa”. Franceschini: “Sbagliato”
In vista del nuovo giro di consultazioni convocato dal presidente Mattarella per lunedì, nella speranza di sbloccare lo stallo e dare vita al nuovo esecutivo, restano le divisioni fra i partiti e all’interno del Pd.
La fragile tregua siglata ieri nella direzione del Nazareno con una fiducia a tempo nei confronti del segretario reggente, Maurizio Martina, non è durata nemmeno 24 ore. A far riesplodere la polemica il rapporto con i Cinquestelle. Oggi Matteo Renzi è tornato a rivendicare la chiusura con i pentastellati: “Sono orgoglioso di aver fatto fallire l’intesa con il Movimento. Per due mesi hanno fatto i bravi, ‘gli istituzionali’. Oggi capiscono finalmente di non avere i numeri per Palazzo Chigi e quindi sbroccano”.
L’occasione è offerta da un doppio affondo, arrivato da Di Maio e da Grillo. Il primo chiude a un governo di tregua guidato da un tecnico – ipotesi su cui sembra lavorare il Colle – mentre il secondo tuona contro il Rosatellum, definendolo un golpe, e torna a chiedere un voto sull’euro. Franceschini, però, non condivide l’impostazione dell’ex premier: “Penso che la riflessione di Renzi sia superficiale e sbagliata – dice – Proprio il fatto che Grillo e 5 Stelle tornino, fallita una prospettiva di governo e avvicinandosi le elezioni, ai toni populisti e estremisti, dimostra che avremmo dovuto accettare la sfida di un dialogo”.
A Renzi risponde anche capo politico del M5S Di Maio: “Dovrebbe sapere che sono i cittadini ad aver sbroccato il 4 marzo quando hanno dimezzato i voti al suo partito. Non gli è bastato?!”.