Salario minimo, la maggioranza ottiene un nuovo rinvio in commissione. Le opposizioni: “E’ inammissibile”
Nuovo rinvio in commissione della proposta di legge sul salario minimo a 9 euro lordi all’ora. Lo ha chiesto la maggioranza, per bocca del presidente della commissione Lavoro Walter Rizzetto (FdI), in apertura di seduta alla Camera. Una decisione, subodorata dalle opposizioni, che arriva dopo il parere fornito da Cnel, che si è espresso contro un minimo legale.
La richiesta di rinvio, che arriva dopo la sospensiva chiesta a inizio agosto, è stata approvata per 21 voti di differenza. Una scelta “inammissibile” per le opposizioni quella di rinviare ancora la decisione dopo che la petizione a sostegno della proposta ha raccolto “più di mezzo milione” di firme, come annunciato in una conferenza stampa alla Camera da esponenti di Pd, M5s, Azione, Più Europa, Verdi-Si.
Rabbia del centrosinistra. “E’ semplicemente la cronaca di una fuga annunciata – lamenta in Aula la segretaria del Pd Elly Schlein – la vostra fuga dalla realtà. Invece di equità propone condoni, mancette e tagli a diritti universali come scuola e sanità”. La proposta sul salario minimo ha visto “la Meloni buttare la palla in tribuna per l’imbarazzo di dire no a una legge apprezzata anche da un pezzo dell’elettorato che ha votato per voi”, ha aggiunto la leader dem sottolineando: “Quello che stiamo votando oggi è un colpo a 3 milioni e mezzo di lavoratori poveri”. Così “state dicendo che per voi” quei lavoratori poveri “non contano nulla”.
“Non è solo una fuga. È un’operazione di depistaggio delle responsabilità perché la maggioranza non vuole prendersi la responsabilità di dire che non vuole il salario minimo e votare “no” in Aula”, attacca Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva. “Ai lavoratori, scappando per l’ennesima volta, date uno schiaffo in faccia” commenta il segretario di Si Nicola Fratoianni.
Malcontento anche tra i 5 stelle. “Vi siete presentati chiedendo voti agli elettori per decidere non per far decidere al Cnel di Brunetta” ha affermato Giuseppe Conte. “Questo governo ha deciso di voltare le spalle agli italiani e di illuderli con la prossima manovra – ha aggiunto il leader pentastellato – Dovremmo guardare in faccia la realtà e mettere da parte bandiere e dire con forza tutti insieme che l’Italia non può rimanere tra gli unici 5 Paesi su 27 in Europa che non hanno il salario minimo”.