Salvini alla sua coalizione: “Insieme al Colle”. Nel Pd è scontro interno Orlando-Renzi
Terminato a vuoto il primo giro di consultazioni il segretario della Lega Matteo Salvini cerca di ricompattare la coalizione di centrodestra dopo gli attacchi reciproci Forza Italia – M5S, per preparare il terreno ad un possibile governo coi pentastellati. In un’intervista al Tg1, il leader del Carroccio ribadisce ciò che ha sostenuto anche nelle scorse settimane: “L’unico governo che vedo possibile è quello del centrodestra unito insieme al Movimento Cinque Stelle“. Salvini lancia quindi un messaggio a Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni per il secondo giro di consultazioni: “Chiederò loro di andare insieme al Colle”. Fratelli d’Italia ha accolto positivamente la protesta mentre Forza Italia ha dichiarato che ci “rifletterà nei prossimi giorni”.
Matteo Salvini manda poi un messaggio anche a Di Maio: “No a un governo senza Forza Italia. Basta con i veti“. “Bisogna dialogare con i Cinque Stelle e chi dice di no sbaglia – aggiunge -. Un governo centrodestra-Cinque Stelle è possibile, non vedo l’ora di cominciare a lavorare”.
Intanto sul fronte opposto è scontro interno al Pd. Andrea Orlando, ministro della Giustizia nel governo uscente, Attacca Matteo Renzi, l’ex segretario che si è dimesso dopo il tonfo elettorale per la riunione ristretta dell’ex premier con i fedelissimi e i capigruppo, un mini vertice che evidentemente non è stato gradito dagli altri esponenti Dem. “Renzi deve decidere una cosa: se ritiene che le colpa della sconfitta elettorale non sia la sua, che sia la mia o dei cambiamenti climatici, allora può decidere di ritirare le proprie dimissioni e continuare a esercitare il mandato avuto dagli elettori”.
Sull’apertura del leader M5s Luigi Di Maio al Pd, il ministro della Giustizia ha dichiarato: “Non si può fare una discussione come quella che si sta facendo adesso che si propone una equivalenza tra l’alleanza con il Pd e quella con la Lega. Evidentemente c’è un serio problema di proposta programmatica perché, se si ritiene che si possa governare indipendentemente con gli uni o con gli altri, vuol dire che si ha un programma troppo vago”.
Più duro invece il segretario reggente del Pd Martina: “Ci ritengono responsabili del fallimento delle politiche di questi anni, così è impossibile un confronto con noi”. Poi Martina aggiunge: Finiscano con i tatticismi esasperati, con la logica ambigua dei due forni come se non contassero nulla i programmi e la coerenza ideale, e dicano chiaro se sono in grado di assumersi una qualche responsabilità verso il Paese”.