Scontro governo-toghe: “Meloni pericolosa più di Berlusconi”, la premier rilancia la mail di un magistrato
Non accenna a placarsi lo scontro tra governo e magistrati dopo la decisione del Tribunale di Roma di annullare il trattenimento di 12 migranti nei centri allestiti in Albania. Una mail inviata da Marco Patarnello, sostituto procuratore della Cassazione, contenuta in una mailing list composta da esponenti di Magistratura Democratica, descrive Giorgia Meloni come “un pericolo” e rinfocola la polemica.
A pubblicare il testo del messaggio è stato il “quotidiano Il Tempo” che titola l’articolo: “Meloni più pericolosa di Berlusconi. Compatti per porre rimedio”. Testo poi rilanciato dalla stessa premier sui suoi canali social.
“Indubbiamente – si legge nella mail – l’attacco alla giurisdizione non è mai stato così forte, forse neppure ai tempi di Berlusconi. In ogni caso oggi è un attacco molto più pericoloso e insidioso per molte ragioni. Innanzitutto perché Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte. E rende anche molto più pericolosa la sua azione, avendo come obiettivo la riscrittura dell’intera giurisdizione e non semplicemente un salvacondotto” scrive Paternello alle 18 e 32 di sabato 19 ottobre. Il riferimento è all’attacco contro le toghe compiuto da molti esponenti del governo Meloni dopo la decisione del tribunale di Roma di annullare il trasferimento dei 12 migranti in Albania.
Fdi va all’attacco. Vari esponenti del partito meloniano hanno rilasciato dichiarazioni contro il magistrato Patarnello: il capogruppo alla Camera Tommaso Foti sostiene che sia stata confermata la “propensione di una parte della magistratura ad invadere il campo della politica”, quello al Senato Lucio Malan parla di mail “allarmante”. La capogruppo in Commissione Giustizia a Montecitorio, Carolina Varchi parla invece di “toghe rosse” che si “schierano apertamente contro Meloni”.
Intanto il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), Giuseppe Santalucia, si dice preoccupato riguardo alle recenti dichiarazioni del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha utilizzato il termine “abnormità” in riferimento alla decisione del tribunale di Roma e lancia “un appello a tutti perché si ritorni ad usare la ragione”.