Senato. Lo Ius Soli non ha i numeri e si affossa. Assenti m5s e centristi
Lo Ius Soli alla fine non ce l’ha fatta. In Senato si blocca la legge sul la cittadinanza. Il presidente Pietro Grasso ha messo in discussione il disegno di legge, a cominciare dalle pregiudiziali ma il senatore della Lega, Roberto Calderoli, ha chiesto la verifica del numero legale prima di proseguire e il conteggio ha dato esito negativo.
Nell’aula di palazzo Madama era assente tutto il movimento 5 stelle e i centristi. Ma anche 29 parlamentari dem che comunque non sarebbero bastati ad arrivare al numero legale necessario. Mdp quasi al completo con 13 parlamentari su 16 e alcuni parlamentari del Gruppo misto. Hanno votato contro Lega e Forza Italia. Voto rimandato al 9 gennaio, quando, molto probabilmente, il Capo dello Stato avrà già sciolto le Camere in vista delle elezioni. Soddisfazione della Lega e di Forza Italia con Maurizio Gasparri che dichiara: “Orgogliosi di aver fatto naufragare una legge folle”.
“Destra e M5S oggi fanno mancare il numero legale per discutere la nuova legge per la cittadinanza. Un atteggiamento irresponsabile – così lo ha definito il vicesegretario del Pd, Maurizio Martina – contro una legge di diritti e di doveri e una scelta di civiltà”.
Sdegno dell’Unicef. “Doveva essere un gesto di civiltà come qualcuno ha detto tempo fa invece si chiude nel modo più incivile possibile, lo ius soli non verrà approvato, basta ipocrisie elettorali”. Così afferma Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef-Italia. “Le Camere stanno per sciogliersi come anche l’ipotesi di approvazione di questa legge come neve al sole – continua in una nota – Non lo sapeva nessuno? Chiediamo scusa agli 800 mila compagni di classe dei nostri figli, adulti di domani, che vedranno negati ancora una volta i loro diritti. Provo vergogna nel vedere come una riforma moderata nei contenuti e così necessaria nella sostanza non trovi spazio al pari di tante altre”.