Si gioca su Mes e Recovery Plan, la tenuta del governo giallo-rosso. Cdm rinviato
Si gioca su Mes e Recovery Plan la tenuta del governo giallo-rosso. Il Consiglio dei ministri previsto per questo pomeriggio per continuare l’esame del Recovery Plan e della task force sull’attuazione dei progetti, è stato rinviato.
Niente fumata bianca quindi, nonostante la lunga riunione del pre-consiglio sul decreto ad hoc per la governance del Recovery Plan, terminata a notte fonda. Una riunione dai toni accesi che, non ha portato a una intesa, in particolare con Italia Viva, sulle norme per la gestione degli oltre 200 miliardi di fondi europei per la ricostruzione post-Covid. Si tratta ancora, quindi, per cercare di arrivare a una quadra ed evitare strappi sul piano da presentare nel più breve tempo possibile a Bruxelles e al Parlamento.
Matteo Renzi minaccia intanto la rottura: “La struttura di Conte pensa a moltiplicare le poltrone ma non va a dare una mano ai disoccupati, ai negozi chiusi a chi soffre. Se le cose rimangono come sono voteremo contro. Per noi un ideale vale più di una poltrona. Circa il rischio di una rottura, spero proprio di no, ma temo di sì”, ha tagliato corto il leader di Italia Viva, paventando di fatto la crisi di governo.
Il leader di Iv poi rincara la dose: “Insistere su una misura che sostituisce il governo con una Task force, la seduta del Parlamento con una diretta su Facebook e che addirittura pretende di sostituire i servizi segreti con una fondazione privata voluta dal premier significa una follia. Noi abbiamo mandato Salvini per non dargli i pieni poteri, ma non è che li diamo a Conte”, ha concluso Renzi.
Frena invece sul pericolo il capogruppo di Italia Viva al Senato Davide Faraone in un’intervista a “La Stampa”: “A Conte diciamo basta con questo modo di fare. Ma siamo responsabili e al governo non mancheranno i nostri voti fino al varo dei decreti ristori e della legge di bilancio. Noi non facciamo ‘penultimatum’, chiediamo però a Conte di fermarsi. E stabilire il percorso più efficace per la gestione di questa unica opportunità”.
La notizia del rinvio del Cdm, pochi minuti dopo le parole arrivate della Germania. Il paese di Angela Merkel ha fatto arrivare attraverso il ministro tedesco per gli Affari europei, Michael Roth, un richiamo all’Italia e ai Paesi in ritardo sul piano per l’utilizzo dei fondi Ue.
Il presidente della Camera Roberto Fico parla del “voto di mercoledì”, dicendo che “riguarda il mandato da dare al presidente Conte per il Consiglio europeo dove dovrà tutelare le posizioni e gli interessi del nostro Paese”. E afferma che M5s e maggioranza hanno il dovere di sostenerlo, mentre la dissidente Lezzi avverte: “No ai veti o ai distinguo del Pd dopo la fuga in avanti di Gualtieri”.
Sulla riforma del Mes, il numero uno di Montecitorio chiarisce, nell’intervista sul “Corriere della Sera”: “Una cosa è la riforma, un’altra è accedere al Mes, cosa di cui non si parlerà mercoledì e su cui comunque non sono d’accordo. La riforma presenta punti migliorativi, ma altri nodi non sono sciolti. Non è la miglior riforma possibile. Si tratta di un percorso avviato da più di un anno, che va letto nell’ottica della posizione italiana in Europa. Non dimentichiamo il brillante successo ottenuto dopo un complesso e serrato negoziato sul Recovery”.