Stellantis, licenziamenti per 97 lavoratori. Schlein: “Responsabilità davanti al Paese”
Ha raggiunto quota 97 il numero dei lavoratori dell’azienda di logistica Trasnova – che lavora per il gruppo Stellantis – ai quali non è stata rinnovata la commessa. In altre parole: saranno licenziati. L’azienda spiega che non vi è una “soluzione alternativa” come la cassa o solidarietà perchè si tratta di “esuberi strutturali”, perchè Trasnova opera in regime di “monocommittenza” con Stellantis e non ha altri cantieri a cui destinare la manodopera. Dei 97 lavoratori in odore di licenziamento, 1 unità si trova a Melfi, 28 a Piedimente San Germano, 54 a Pomigliano e 14 a Mirafiori. Intanto la segretaria del Pd Elly Schlein ha fatto visita allo stabilimento di Pomigliano.
“Stellantis deve assumersi le sue responsabilità davanti al Paese” ha detto Schlein arrivando a Pomigliano, dove il numero di lavoratori che saranno licenziati è il più alto. “Elkann (John ndr) in Parlamento deve dare le risposte che servono sul piano industriale che garantisca l’indotto e l’occupazione” ha affermato la segretaria del Pd, aggiungendo che Stellantis deve “riportare in Italia le produzioni di auto per il mercato di massa nell’elettrico, perché non possiamo lasciare il campo libero soltanto ad altri produttori di altri Paesi”. “Vogliamo serietà e chiarezza – ha proseguito – per queste famiglie, per questi lavoratori glielo dobbiamo per il contributo che loro hanno sempre portato non solo per far crescere questa azienda, ma per far crescere questo Paese”.
Dal canto loro, i sindacati fanno unione e dicono che “A questo punto diventa fondamentale non solo la presenza di Stellantis al tavolo al Mimit previsto per il 10 dicembre prossimo, ma c’è bisogno di una concreta disponibilità a rivedere le scelte fatte e trovare soluzioni per dare continuità lavorativa al lavorativa di Trasnova”. Lo dichiarano in una nota congiunta Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità e Ciro D’Alessio, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil. “Quella di Trasnova – continuano – è solo una delle tante aziende della filiera della componentistica che rischiano di chiudere se il Governo non interviene in maniera decisa e imponga a Stellantis di rivedere le proprie strategie per l’Italia”.