Tav: intesa M5S-Lega per ridiscutere l’opera. Tria controcorrente
Nel giorno in cui alla Camera sarà votata la mozione concordata che ha sancito la tregua armata M5S-Lega sulla questione Tav sulla proposta di ridiscutere il progetto, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, si è detto favorevole all’opera. “Tutti i cantieri pubblici già cominciati, quelli che sono stati già oggetto di contratti, di trattati, di accordi internazionali, devono realizzarsi”, ha detto ad un giornalista della tv francese riguardo proprio la Torino-Lione.
Il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino sostenitore della tratta Torino-Lione commenta critico: “Se il testo verrà approvato, sarà come mettere una pietra tombale sulla Tav”. E attacca: “La Lega svela il suo vero volto non a caso dopo il salvataggio del ministro dell’Interno da parte del M5s”.
“La Lega – twitta il deputato dem Emanuele Fiano – avuta in regalo l’assoluzione di Salvini, decide di bloccare la tav. Dà un calcio alla propria propaganda, alle promesse e alle manifestazioni. Questo il testo della mozione che la maggioranza vuole votare domani. Il progetto viene ridiscusso integralmente. L’Italia butta via miliardi, sviluppo, posti di lavoro. Per un processo scansato. Per una poltrona salvata”. “Tecnicamente è voto di scambio” incalza anche l’ex premier Matteo Renzi.
Per Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia. “Grazie all’impegno di FI si potrà finalmente discutere in Parlamento della linea ad Alta Velocità Torino Lione. Grazie all’insipienza di questa maggioranza di governo invece si perderanno centinaia di milioni di finanziamenti europei e si bloccherà la realizzazione di un’opera strategica già in cantiere: nella mozione di maggioranza firmata dai capigruppo di Lega e 5 stelle infatti si parla di ‘ridiscutere integralmente’ il progetto della Tav, che in pratica significa azzerare tutto. Una scelta incomprensibile e inaccettabile di cui chiederemo conto alla maggioranza in Aula”.
Critici i rappresentanti del sistema delle imprese, del lavoro, della cooperazione e delle professioni di Torino e del Piemonte: “Presentando una mozione di questo genere l’Italia perde quella credibilità sul piano internazionale che è stata costruita non dalla politica ma dalle imprese e dai lavoratori con un grande sforzo per risalire la china della crisi economica e sociale di questi ultimi anni. E la cosa rattrista ancora di più visto che tutto questo è fatto solo per soddisfare un interesse elettorale”.
“È un atto – continua la nota -che va contro gli interessi del territorio e del Paese. Si tratta soprattutto di un passo che danneggia le imprese e i lavoratori e che va contro le necessità di crescita dell’economia e dell’occupazione, oltre che minare le prospettive di sviluppo per il nostro territorio e l’Italia”.
“Chiediamo – viene aggiunto – che venga ritirata la mozione e che chi ha la responsabilità di governare l’Italia lo faccia con la doverosa attenzione alle imprese, ai lavoratori e alle famiglie che chiedono solo di essere nelle condizioni di produrre in un Paese competitivo, efficiente, attento alle esigenze di una crescita equilibrata che possa far sviluppare pienamente le grandi capacità produttive che ancora esistono sul territorio”