Terrorismo, sale l’allerta in Italia. Rafforzate le misure di sicurezza
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“Riguadagnare la propria eredità non vuol dire scegliere la politica della nostalgia, o quella dei muri e della paura”. Così il premier Paolo Gentiloni, anticipando il suo intervento che aprirà domenica il Meeting di Comunione e Liberazione. “Alle sfide e alle incertezze di questo momento bisogna rispondere garantendo sicurezza e protezione e ricordando che il vero progresso è quello che mette al centro la qualità della vita delle persone”, ha aggiunto.
Secondo Gentiloni, “il concetto di cittadinanza in un mondo che cambia non va confuso con la mancanza di certezze. Andare verso una società più aperta e multietnica non deve comportare una rinuncia alla nostra sicurezza e ai nostri stili di vita. Su questo punto le istituzioni democratiche si giocano una parte fondamentale della loro credibilità”.
Intanto la preoccupazione maggiore di questi giorni è senza dubbio la lotta al terrorismo.
Dopo i fatti di Barcellona saranno rafforzati i presidi di sicurezza nei luoghi più sensibili di Roma e ci sarà una stretta su camion e veicoli di noleggio con conducente. In questo caso in particolare, si sta valutando la possibilità di interdire l’accesso alla piazza del Campidoglio, derogando solo al trasporto dei disabili. Sono queste alcune delle decisioni prese dal Comitato per l’ordine e la sicurezza, riunitosi in Prefettura a Roma per un piano d’azione dopo l’attentato di Barcellona. Possibile anche l’installazione di barriere in via del Corso e in via dei Fori Imperiali. Rafforzata la sicurezza anche a Milano e Firenze.
Nel capoluogo lombardo è stata ulteriormente aumentata l’attenzione in particolare per quanto riguarda le zone più affollate come mercati rionali ed eventi in cui è prevista più affluenza, a partire dalle partite in programma a San Siro. Barriere antisfondamento sono già state posizionate in Galleria Vittorio Emanuele e nelle vie limitrofe a piazza Duomo (incluso il lato Cordusio e via Mercanti) con la previsione di “ulteriori barriere di difesa passiva” nella zona della Darsena. La localizzazione sarà decisa da un tavolo tecnico ad hoc con tutte le forze dell’ordine.
A Firenze, possibile anche una revisione delle barriere esistenti che, ha spiegato il sindaco, Dario Nardella, “non sono state progettate e installate con finalità antiterrorismo ma per motivi di mobilità e viabilità. Una catena a presidio di un’area pedonale per non far parcheggiare non è pensata per bloccare un Tir a 80 all’ora. Però possono avere una funzione di deterrenza, quindi il monitoraggio è utile e saranno le forze dell’ordine a dirci dove dobbiamo intervenire per rafforzare”.
Intanto due cittadini marocchini ed un cittadino siriano sono stati espulsi dal territorio nazionale per motivi di sicurezza. Lo rende noto il Viminale. Con questi rimpatri, 70 nel solo 2017, salgono a 202 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese dal gennaio 2015 ad oggi.