Tria invia la lettera d risposta all’Ue: smentite le indiscrezioni della vigilia
E’ partita nella tarda serata di ieri la lettera del Governo italiano in risposta ai rilievi di Bruxelles sul debito pubblico. Nella missiva si ribadisce, come già affermato da Tria, che il disavanzo 2019 “sarà minore di quanto prospettato nelle ultime previsioni” perché da un lato “l’andamento dell’economia e il gettito fiscale hanno finora superato le previsioni del Programma di stabilità”.
In più “le entrate non tributarie sembrano superare le previsioni e l’utilizzo delle nuove politiche di welfare è, finora, inferiore alle stime sottostanti alla legge di bilancio per il 2019”.
Il Governo concorda con Bruxelles “circa la necessità di conseguire un avanzo primario di bilancio più elevato, per riportare il rapporto debito pil su un percorso chiaramente discendente” sottolinea il ministro dell’Economia in un passaggio della lettera.
E “Il parlamento ha invitato il governo a evitare gli aumenti delle imposte indirette per il 2020, individuando misure alternative idonee a garantire il miglioramento strutturale” si legge ancora nella missiva inviata all’Ue.
Toccherà ora alla Commissione Europea valutare se il governo italiano, nella sua lettera di risposta al vicepresidente Valdis Dombrovskis e al commissario agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici, avrà mostrato di aver recepito le raccomandazioni (quelle ufficiali arriveranno mercoledì per tutti i Paesi Ue) di Bruxelles, che vorrebbe in sostanza: “misure aggiuntive” mirate a frenare la corsa del debito pubblico. Moscovici si è detto apertamente contrario a “sanzioni” contro l’Italia, ma il rischio è che questa volta possa risultare complicato evitare l’avvio di una procedura per debito, mai partita prima nei confronti di alcun Paese ed evitata per un soffio dal governo Conte alla fine del 2018.
Intanto è giallo sulle indiscrezioni che erano circolate prima dell’invio della lettera a Bruxelles. Nel pomeriggio di oggi alcuni media come detto avevano fatto trapelare quanto il ministro dell’economia Giovanni Tria avrebbe scritto all’Ue, in sintesi: nessun aumento dell’Iva e ipotesi di tagli alla spesa. Subito dopo il vicepremier Luigi Di Maio si è infuriato accusando la Lega di aver scritto quella lettera, senza parlarne col Movimento 5 Stelle. Successivamente è arrivata la precisazione dello stesso ministero dell’Economia che ha smentito il contenuto riportato dalla stampa e aggiunto: “La lettera ufficiale arriverà nei tempi previsti”.