Venerdì nero, annullata la precettazione di Salvini: lo sciopero sarà di 24 ore
Niente riduzione a 4 ore. Lo sciopero di domani – venerdì – sarà di 24 ore, contrariamente alla volontà del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Sospesa dunque l’ordinanza di Matteo Salvini sulla riduzione delle ore di mobilitazione. Lo sciopero resterà per tutta la giornata e coinvolgerà diversi settori, dai trasporti alla sanità alla scuola. Sarà dunque “generale, regolare e legittimo e durerà 24 ore anche nel settore dei trasporti”, come fa sapere Usb (l’Unione Sindacale di Base). “Per una volta vincono i lavoratori e vince la democrazia – commenta la sigla sindacale -. Viene quindi smentita l’arroganza del ministro Salvini. Domani sarà una bella giornata per la democrazia”.
Per il Tar del Lazio, dunque, i disagi legati a uno sciopero sono fisiologici e – per lo meno in questo caso – non esistevano ragioni per la precettazione. In particolare, accogliendo la richiesta di sospensiva dell’ordinanza del Ministero delle infrastrutture, il Tar sottolinea che “non emergono, dalla gravata ordinanza, quelle ragioni che, in assenza della segnalazione della predetta Commissione possano sorreggere la disposta precettazione”. Per il Tribunale amministrativo “i richiamati disagi discendenti dallo sciopero appaiono riconducibili all’effetto fisiologico proprio di tale forma di astensione dal lavoro, né emergono le motivazioni in base alle quali i disagi eccederebbero tale carattere, tenuto conto della vincolante presenza di fasce orarie di garanzia di pieno servizio”.
Si tratta di una sconfitta per il ministro Salvini che aveva già ufficializzato la precettazione per lo sciopero dei trasporti, contando di ridurre l’agitazione da 24 a 4 quattro ore. I sindacati Usb e Cobas hanno previsto che l’agitazione abbia inizio alle 21 di questa sera – giovedì – per continuare fino alle 21 di domani. Disagi e ripercussioni sono attesi su tram, metro e autobus, ma anche treni e Ncc. Anche se saranno osservate le fasce di garanzia per evitare che la protesta si trasformi in un blocco totale per i viaggiatori. Dall’agitazione saranno invece esclusi i lavoratori del settore aereo che manifesteranno domenica 15 dicembre.
Salvini – che ha subito tuonato contro la proclamazione dell’agitazione quando manca una decina di giorni da Natale – chiede nel frattempo nuove regole sugli scioperi. “È un diritto costituzionale – precisa – ma con questo governo siamo già arrivati a mille scioperi: la legge non funziona più“, commenta il ministro dell’Interno. Immediata la replica del segretario generale della Cisl Luigi Sbarra: “Le norme sullo sciopero sono già codificate e condivise: non si possono cancellare con un atto unilaterale da parte di un ministro o di un governo”.