Vertice Nord-Sud in Lapponia, Meloni: “Minaccia russa pericolosa”. Incontro sul piano Albania

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Giorgia Meloni nelle dichiarazioni al termine del vertice Nord-Sud a Saariselkä, nella Lapponia finlandese è tornata a parlare di migranti. “Mi pare che la Cassazione abbia dato ragione al governo, è diritto dei governi stabilire quali siano i Paesi sicuri”, mentre i giudici possono “entrare nel singolo caso, non disapplicare in toto”. Sul piano Albania, la presidente del Consiglio ha “convocato per domani una riunione per capire come procedere”. Tra i partecipanti anche i leader di Grecia Kyriakos Mitsotakis e Svezia, Ulf Kristersson e l’Alto rappresentante per la politica estera della Ue, Kaja Kallas.

Sulla sentenza Open Arms ha poi sottolineato: “mi pare un fatto che l’oggetto del processo a Salvini fossero le sue scelte politiche piuttosto che effettivi reati e che la giurisdizione sia stata usata per condizionare la politica” ma “oggi sia io che Salvini siamo contenti dell’ottimo lavoro che sta facendo il ministro dell’Interno Piantedosi”. Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al termine del vertice Nord-Sud a Saariselka, nella Lapponia finlandese, ha risposto a una domanda sulla possibilità che il vicepremier leghista possa tornare al Viminale.

E sulle regole europee ha ribadito: “Le regole del nuovo Patto europeo sulle migrazioni e l’asilo aiuteranno ad affrontare il problema, devono esserci risposte migliori sui rimpatri. Penso – ha detto ancora – che abbiamo lavorato bene negli ultimi due anni. I nostri confini sono diversi e c’è bisogno di strumenti diversi, quello che succede in Finlandia può avere efficacia ma non essere replicato nel Mediterraneo. Noi – ha continuato – abbiamo spinto l’Ue a stringere accordi con alcuni Paesi”.

La premier Meloni ha commentato anche l’ipotesi dell’innalzamento al 5% del Pil del contributo dei paesi alla Nato, come proposto da Donald Trump: “non dobbiamo seguire i rumors” e “aspetterei di capire esattamente quale sia la vera volontà del nuovo presidente degli Stati Uniti”. “Ho sentito per esempio l’ultima cosa che ha detto sull’Ucraina, e cioè che stiamo lavorando per la pace ma non possiamo avere la pace abbandonando l’Ucraina, che è all’incirca quello che io ho detto per anni”, ha osservato Meloni, aggiungendo che in ogni caso sul contributo alla Nato “dobbiamo fare di più”, ma “molto dipende dagli strumenti che riusciremo a mettere sul tavolo”.

Tornando poi sulla “minaccia russa”, la premier italiana l’ha definita “pericolosa”.
“Dobbiamo capire che è molto più grande di quanto immaginiamo: riguarda le nostre democrazie, l’influenza sulla nostra opinione pubblica, quanto sta accadendo in Africa, la strumentalizzazione dell’immigrazione. Dobbiamo sapere che si tratta di un’idea molto ampia di sicurezza e che non riguarda solo quanto accade sul campo di guerra in Ucraina”.

“Vogliamo difendere i confini esterni e non vogliamo permette alla Russia o alle organizzazioni criminali di minare la nostra sicurezza”, ha proseguito la Meloni. “Il fatto che queste nazioni siano qui insieme a parlare di come affrontare le questioni principali mostra che abbiamo capito che il mondo è cambiato e ora possiamo affrontare le sfide che abbiamo davanti. Ci sono diverse sfide per l’Ue, ma due in particolare: la sicurezza dei cittadini e la difesa. Dobbiamo fare tutti di più per garantire che il pilastro della Nato si rafforzi perché resta la pietra miliare della sicurezza e della difesa. Dobbiamo essere capaci non solo di guardare al fianco orientale, ma anche ad altri luoghi” ha quindi ribadito la Meloni, nel corso della conferenza stampa conclusiva.