Vicenda Gregoretti, il Senato dice sì al processo per Salvini
Tutto come previsto. Il Senato ha deciso di mandare a processo Matteo Salvini per il caso della nave Gregoretti dando il via libera all’autorizzazione a procedere contro l’ex ministro dell’Interno. A favore del processo Pd, M5s, Leu e Iv. Contrari Forza Italia e Fdi. Le Lega è uscita dall’Aula e non ha votato. Palazzo Madama ha votato l’ordine del giorno presentato da Fdi-Fi che chiedeva di negare l’autorizzazione a procedere: 76 voti favorevoli, 152 contrari e nessun astenuto.
Il leader della Lega è accusato di sequestro di persona aggravato: per i magistrati avrebbe illegalmente impedito lo sbarco dei 131 migranti che alla fine di luglio si trovavano a bordo della nave della Guardia costiera che li aveva soccorsi al largo della Sicilia. “Pronto per intervenire in Senato, a testa alta e con la coscienza pulita di chi ha difeso la sua terra e la sua gente. ‘Se un uomo non è disposto a lottare perle proprie idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui'” aveva twittato Salvini prima dell’intervento citando una frase del poeta Ezra Pound.
I banchi del governo, a Palazzo Madama, sono rimasti vuoti per tutto il tempo. Fatto contestato da Salvini, durante il suo intervento, al termine della discussione generale. Una polemica subito spenta dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati che ha spiegato all’ex ministro come nella seduta odierna non fosse “prevista la presenza dell’esecutivo”. Cosa che avviene in tutti i casi che riguardano questioni prettamente parlamentari.
Il leader del Carroccio ha incentrato la sua difesa in Aula sul fatto che avrebbe agito per “difendere i confini” e “la patria“. “La difesa della patria è un sacro dovere, ritengo di aver difeso la mia patria, non chiedo un premio per questo ma se ci deve essere un processo che ci sia. In quell’aula non andrò a difendermi ma a rivendicare quello che, non da solo, ma collegialmente abbiamo fatto” ha affermato Salvini. Rivolgendosi poi alla maggioranza giallorossa ha detto: “State tenendo ostaggio l’Italia procrastinando sempre: questo è sequestro di persona. Da sei mesi state paralizzando l’Italia litigando su tutto, tranne che sul cattivo Salvini”. E ha concluso dicendo ai senatori della Lega: “Usciamo da quest’aula e facciamolo decidere a un giudice se sono un pericoloso criminale. Ormai il re è nudo, il governo può andare avanti qualche mese o settimana ma in democrazia il giudizio lo dà il popolo”.