Zona bianca, accordo tra Regioni e Governo: via il coprifuoco e riapertura di tutte le attività economiche
Niente coprifuoco ma obbligo di mascherine. Con la riapertura di tutte le attività economiche e sociali fino ad oggi rimaste bloccate a causa del covid-19. Governo e Regioni raggiungono l’intesa sul rafforzamento della zona bianca, fascia in cui da lunedì entreranno già Sardegna, Friuli-Venezia Giulia e Molise. La settimana successiva dovrebbe invece toccherà ad Abruzzo, Umbria, Veneto e Liguria.
Dal possibile accesso alle sale da ballo con green pass fino al settore dei matrimoni, passando per congressi e piscine al chiuso fino ai parchi tematici. Di questo e tanto altro si è discusso nell’incontro tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, e a cui hanno partecipato anche Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, e Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.
Nella zona di rischio più bassa, dunque, verranno introdotte più regole – con le stesse linee guida che già valgono per la zona gialla – ma nessuna serranda, o quasi, dovrebbe restare abbassata. Il dubbio che rimane pare essere quello relativo alle discoteche. Resta l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione così come quello di mantenere il distanziamento e quelli di areazione e sanificazione dei luoghi chiusi.
Anche il coprifuoco scomparirà: la proposta di ripristinarlo dalle 24, circolata in maniera ufficiosa nella giornata di ieri, è tramontata durante il vertice. I governatori hanno infatti ribadito il “superamento delle limitazioni orarie alla circolazione e alle attività”, fermo restando il rispetto degli obblighi sull’utilizzo delle mascherine e il “distanziamento per scongiurare gli assembramenti”.
Tutti questi provvedimenti saranno recepiti in una prossima ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, che intanto commenta con soddisfazione l’accordo con la “consapevolezza” però “che serve ancora prudenza e gradualità”.
Tra le Regioni si è poi discusso anche della questione dei vaccini in vacanza che sta impensierendo molti governatori. Tra le ipotesi c’è quella di garantire il richiamo fuori Regione per chi può dimostrare di aver prenotato un soggiorno di oltre tre settimane in una zona del Paese diversa da quella di residenza. Tema demandato alla commissione Salute della Conferenza delle Regioni.