15enne aggredita da cinque bulle all’uscita da scuola – VIDEO
In cinque contro una, a colpi di sberle, calci e violente tirate di capelli. Il tutto appena fuori dall’Ipsia Garbin di Schio, ieri alla fine delle lezioni nel pomeriggio.
A testimoniare quanto accaduto ci sono alcuni video che stanno girando fra i telefonini degli studenti. Quello più lungo dura un minuto e 40 secondi e non lascia adito a molti dubbi su chi sia l’aggredito e chi l’aggressore. Il pestaggio della quindicenne (di cui non rendiamo note le generalità trattandosi di una minorenne), è avvenuto sotto gli occhi di decine e decine di studenti, praticamente davanti al Faber Box in via Tito Livio: qualcuno all’inizio ride, altri invocano la rissa; solo dopo un po’ e dopo i tentativi di alcune ragazzine di sottrarre la studentessa alle grinfie delle bulle, alcuni ragazzi si mettono in mezzo per proteggere la vittima e allontanare la più aggressiva delle adolescenti coinvolte.
Tutte frequentano il “Garbin”: alcune in quinta e la vittima in seconda. Da quanto emerso dai familiari della 15enne, lo scontro avrebbe un antecedente: uno scambio di insulti per motivi futili avvenuto nella pausa delle lezioni e che poi è ripreso alla fine della giornata scolastica, quando le cinque hanno atteso la vittima all’uscita per regolare i conti: per mettere definitivamente fine alla baruffa, alla fine, son dovuti intervenire alcuni insegnanti. La famiglia della quindicenne si è già rivolta ai carabinieri, che ora attendono il referto medico per capire se procedere d’ufficio o su querela di parte: non tutte le partecipanti all’aggressione sono state identificate, ma almeno due sarebbero maggiorenni.
I genitori della quindicenne – che avrebbe riportato un livido a una gamba, dolori al collo e mal di testa – stamane si sono recati dal dirigente scolastico Alessandro Strazzulla, che però poco può fare se non segnalare la cosa alla polizia locale, essendo il fatto avvenuto all’esterno dell’area di sua pertinenza. “Mia sorella – spiega la sorella maggiore della vittima – non conosceva le ragazze che l’hanno aggredita, perché sono di quinta. Abbiamo deciso di non tacere su quanto avvenuto, perché crediamo la trasparenza serva per interrogarsi sul bullismo, affinché un fatto del genere non avvenga di nuovo”. Di sicuro, l’episodio dovrebbe interrogare tutti sul livello di aggressività, sulla mancanza di freni e sul disagio che spesso serpeggia fra gli adolescenti e sul quale troppi adulti non riescono ad interrogarsi e a porre limiti.