53enne ritrovato cadavere in casa: overdose
Un morto per overdose di eroina a Schio: si tratta del 53enne scledense Roberto Carollo, con alle spalle trascorsi di tossicodipendenza, trovato ieri mattina morto in casa, dopo che da un paio di giorni non si presentava al lavoro e non rispondeva al telefono.
Ad allertare i carabinieri, ieri poco dopo le dieci, alcuni colleghi di lavoro della Omaf di Schio, dove l’uomo, lavorava come operaio: non avendolo visto al suo posto sia lunedì che martedì mattina e constatando che il telefono dell’uomo squillava a vuoto, hanno chiamato il 112. Verificato che il telefono del 54enne suonava all’interno dell’appartamento, in cui viveva da solo in viale dell’Industria, i militari dell’Arma, giunti sul posto con il suo titolare, hanno fatto intervenire i vigili del fuoco che hanno forzato la serratura dell’abitazione.
L’uomo è stato trovato riverso privo di vita, con vicino una siringa e sul braccio segni evidenti di una iniezione. In casa i militari del maggiore Jacopo Mattone hanno trovato dosi di diversi tipi di stupefacenti: non solo eroina ma anche cocaina e hashish, che i militari ritengono fossero detenute, viste le piccole quantità, a solo uso personale.
L’ipotesi più probabile è che la morte risalga almeno a domenica e che sia stata dovuto ad una overdose di eroina, forse tagliata male. La procura della Repubblica ha ora aperto un’inchiesta e le indagini dei carabinieri dovranno cercare di stabilire chi gli possa aver ceduto la dose letale. L’autopsia sarà svolta nei prossimi giorni.
Carollo aveva precedenti segnalazioni per consumo di droga, ma nessuno di queste era recente: il sospetto è che l’uomo fosse riuscito per un lungo periodo ad uscire dal tunnel dell’eroina, ma che poi purtroppo ci sia ricaduto. Per tragica ironia della sorte, il ritrovamento del corpo di Carollo è avvenuto poco prima e a poca distanza del tragico malore che è costato ieri la vita in un parcheggio ad un coetaneo di Carollo, il 54enne Paolo Parise, deceduto proprio in via dell’Industria intorno a mezzogiorno.
A fine gennaio Schio era stata scossa dalla morte di un’altra persona con un lungo trascorso di droga: Kader Casarotto, una donna di 43 anni, deceduta dopo due giorni di coma nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Santorso. Per la morte era stato prima indagato e poi scagionato il compagno: il corpo della 43enne presentava numerosi lividi ed ecchimosi, ma gli esami autoptici avevano rilevato la presenza di patologie croniche legate al consumo di alcol e droga. In questo caso, la morte non fu inoltre direttamente imputabile ad una overdose.