Al Faber Box un corso di biliardo dedicato ai ragazzi con autismo
Si chiama “Biliardo e Autismo” è un progetto che vede uniti l’Ulss 7 Pedemontana, il comune di Schio, l’associazione Primo Acchito e l’istituto scolastico scledense Tron Zanella. Si tratta di un’iniziativa nata per offrire un’ulteriore risposta nella presa in carico dei ragazzi con disturbi dello spettro autistico, che nelle forme lievi sta registrando un costante incremento delle diagnosi da parte del servizio di neuropsichiatria infantile dell’azienda sanitaria.
In sostanza, in base all’accordo tra le varie realtà coinvolte il Comune ha messo a disposizione dell’istituto Tron Zanella i locali del secondo piano del Faber Box in zona Campus e a propria volta la scuola ha consentito l’utilizzo della struttura – in alcune fasce orare non coincidenti con l’attività didattica – da parte di Primo Acchito. Quest’ultima, infatti, già da tempo è attiva nell’Alto Vicentino con il progetto “Biliardo Scuola” finalizzato ad insegnare agli studenti questa disciplina particolarmente collegata alle materie scientifiche come la matematica e la fisica. Sulla base di questa esperienza, è nata appunto l’idea di organizzare un corso di biliardo rivolto a utenti con disturbi lievi dello spettro autistico, gestito insieme agli istruttori federali di Biliardo Sportivo e agli operatori dell’Ulss 7 Pedemontana, per il quale si sono già svolti i primi due incontri.
I giovani pazienti con diagnosi di autismo lieve presentano specifiche difficoltà in ambito socio-comunicativo e relazionale, che non consentono loro di gestire conversazioni, attività condivise in maniera flessibile ed adattiva. In ragione di ciò nasce l’esigenza di accompagnarli entro occasioni di socializzazione, che abbiano però la caratteristica di esporli in maniera protetta e strutturata allo scambio interpersonale, al fine di equilibrare l’esperienza di tensione emotiva e sensoriale, che può accompagnarli nelle relazioni quotidiane. In questo contesto, gli operatori del servizio di neuropsichiatria infantile si sono occupati in particolare di individuare i ragazzi candidati a essere coinvolti nell’attività e della formazione preliminare sul tema dell’autismo per gli istruttori dell’associazione Primo Acchito che terranno il corso; parallelamente stanno mantenendo i contatti con le famiglie, monitorando l’andamento del progetto, per il quale sarà compiuta un’analisi dei benefici apportati una volta conclusa l’esperienza.
«Si tratta di un’iniziativa che ha tanti meriti – sottolinea il direttore generale Carlo Bramezza -. Il primo naturalmente è quello di attivare un progetto concreto, con una valenza sia educativa sia di inclusione sociale, per giovani per disturbi lievi dello spettro autistico e di farlo non presso qualche struttura di tipo socio-sanitario, ma direttamente all’interno dell’ambiente scolastico. Tutto questo è possibile grazie ad una bella alleanza tra Ulss, amministrazione comunale, mondo della scuola e associazionismo sportivo, tutte realtà che tra loro già collaborano su vari fronti, ma che in questo caso hanno messo in campo ciascuna le proprie risorse per un obiettivo comune. Questo progetto rappresenta infatti un’esperienza virtuosa anche sotto il profilo dell’alleanza che lo ha reso possibile, anzi ritengo che dall’unione di queste risorse potrebbero nascere molti altre iniziative per i nostri giovani».
Una disponibilità a future collaborazioni che trova piena condivisione anche da parte del sindaco di Schio Valter Orsi: «Questo è un progetto sperimentale per il quale ci siamo attivati fin da subito mettendo a disposizione gli spazi di quello che oggi si chiama Biliard Box e dar seguito così anche a un’altra progettualità che ormai si è consolidata in città, ovvero la scuola di Biliardo riconosciuta dalla Fibis. Un’Amministrazione deve esser in grado di avere una visione lungimirante supportando attività che possono ampliarsi anche al di fuori dei confini del proprio territorio comunale. Aver messo a disposizione dell’Asd Primo Acchito i locali del Faber gratuitamente in cambio dell’attivazione del progetto “Biliardo e Autismo” è un segno concreto della nostra volontà di sostenere lo sviluppo di iniziative che abbiano un importante impatto dal punto di vista terapeutico e sociale».
«Ho sempre pensato che lo sport sia un ambiente di benessere, ma anche di prevenzione sociale. Un ambiente caratterizzato da un linguaggio universale che può essere condiviso dalle persone più diverse e soprattutto dove le diversità possono essere valorizzate – aggiunge il vicesindaco e assessore al sociale Cristina Marigo -. Siamo molto soddisfatti della collaborazione che si è instaurata tra Comune, Ulss e Primo Acchito per la realizzazione di questo progetto, sul quale abbiamo creduto fin dall’inizio e che siamo certi darà i risultati previsti».