Amministratori e tecnici preparati a gestire le emergenze grazie alla formazione di Regione e Provincia


Questa volta a essersi messi alla prova con un momento di formazione non sono i volontari ma sindaci, assessori e tecnici comunali. Sono stati loro gli “alunni” e le “alunne” del primo corso base di Protezione Civile rivolto all’intera struttura comunale e provinciale, che si è tenuto a Schio nella sede dell’Unione Montana Pasubio Piccole Dolomiti.
Insieme agli amministratori e ai dipendenti dei Comuni c’erano ovviamente anche alcuni volontari: tutti insieme si son messi alla prova per apprendere le nozioni fondamentali in materia di Protezione Civile e le prime procedure da mettere in atto in caso di emergenza.
Si tratta di un progetto di formazione pioneristico organizzato dalla Provincia di Vicenza in collaborazione con la Regione del Veneto.
“Un’occasione di crescita come sistema di protezione civile – commenta il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin – ma anche un’occasione per riflettere sull’importanza di un servizio civile obbligatorio che coinvolga i giovani, creando nuove forze pronte a rispondere con competenza e professionalità alle emergenze sempre più frequenti nel nostro territorio”.
Ogni anno sono oltre 150 i nuovi volontari di protezione civile. Formazione è la parola d’ordine, ed è quello che offre la Provincia di Vicenza. Nella due giorni di Schio è stato scritto un nuovo capitolo nelle modalità di erogare formazione, perché si è trattato del primo corso autorizzato dalla Regione ad essere destinato contemporaneamente agli amministratori locali e alle strutture tecniche e amministrative. Il progetto segna quindi una significativa novità nella preparazione e gestione delle emergenze in un territorio sempre più esposto a rischi naturali.
“Ieri la parte teorica – spiega il consigliere provinciale delegato Alberto Bertoldo – con i tecnici formati dalla Provincia di Vicenza che hanno illustrato la struttura della Protezione Civile. Questa mattina la parte pratica, durante la quale ogni sindaco ha simulato una situazione d’emergenza e messo in atto quanto appreso, aprendo il proprio Centro Operativo Comunale, il cosiddetto Coc, e collegandosi al Centro Operativo Intercomunale. Un percorso breve ma fondamentale, perché nelle emergenze non è mai tutto semplice. Solo seguendo le direttive e la struttura organizzativa, possiamo garantire una risposta ottimale sul territorio”.
Un modello innovativo che, visto l’esito e l’apprezzamento, potrebbe essere replicato in altri distretti, ATO o Unioni Montane della provincia di Vicenza e del territorio regionale veneto.