Area ex Lanerossi. Respinta seconda proposta di riqualificazione dell’area
La giunta di Schio ha detto un secco “no” alla seconda proposta di riqualificazione dell’area ex Lanerossi in zona industriale. Il progetto, presentato dal gruppo Marzotto che è proprietario dell’area, “era carente sotto diversi aspetti – ha detto l’assessore all’Urbanistica di Schio Sergio Rossi – con quanto avevamo agli atti non è stato infatti possibile proseguire con l’istruttoria, perciò abbiamo respinto il progetto”.
La proposta di Piano Urbanistico Attuativo è la seconda presentata negli ultimi due anni dal gruppo Marzotto. La prima è stata bocciata l’anno scorso, e prevedeva un enorme polo commerciale (per 50 mila metri quadrati) e artigianale-industriale (per altri 80 mila) per un complessivi 130 mila metri quadrati di intervento. La seconda, rifiutata in questi giorni, è stata presentata la scorsa primavera, e prevede una prima macro-area di 78.500 metri quadrati a destinazione industriale-artigianale ed eventualmente direzionale oltre che una seconda macro-area di 50.300 metri quadrati tra superfici di vendita e di servizio, oltre a circa 25.900 mq di superficie a viabilità.
“Il motivo per cui abbiamo assunto questa decisione è molto tecnico e, sostanzialmente, anche semplice. – spiega Sergio Rossi – dopo aver esaminato la documentazione presentata, abbiamo richiesto, in modo dettagliato, l’integrazione delle relazioni e delle tavole progettuali, che erano carenti sotto diversi aspetti: da quello urbanistico in genere agli aspetti edilizi e commerciali; da quelli ambientali e idraulici a quelli di compatibilità e sviluppo con la bonifica in atto da parte della Provincia; per non parlare dell’impatto sulla viabilità di via Maestri del Lavoro e via dell’Artigianato, la cui analisi si basava su dati vecchi di un decennio e più. Quest’area – prosegue l’Assessore – è importantissima per Schio, ma anche per i Comuni limitrofi, per le potenzialità urbanistiche ed edilizie, per la sua storia, per l’impatto ambientale, idro-geologico e paesaggistico che qualsiasi intervento su di essa avrebbe. L’attenzione nostra e dei nostri tecnici è massima nell’esaminare qualsiasi proposta che la proprietà ci presenti. Sta di fatto – conclude l’Assessore – che abbiamo respinto e ritorniamo questa proposta di Piano al mittente, perché, pur con una dilazione dei termini, il proponente non ha presentato le integrazioni che abbiamo richiesto ancora lo scorso giugno. Con quanto avevamo agli atti non è stato infatti possibile proseguire con l’istruttoria: mancavano elementi essenziali per valutare la conformità o la non conformità alle norme e agli strumenti urbanistici vigenti della proposta di PUA presentatoci e mai integrato, al fine di consentirci di procedere con l’iter previsto dalla legge.”