Arrestato pluripregiudicato di 26 anni. Ma dall’obbligo di firma passa solo ai domiciliari
Mohamed El Farah, in passato spesso protagonista di episodi di violenza nell’Altovicentino e di vari reati contro il patrimonio, è stato arrestato ieri sera dai carabinieri di Schio su ordine della Procura. E poi rilasciato in regime di custodia ai domiciliari. Il 26enne di origine marocchina in più occasioni non era stato ligio ai doveri imposti dal tribunale di Vicenza che gli aveva concesso la misura alternativa dell’obbligo di firma, facendo scattare l’ordine esecutivo di arresto. Inoltre, dopo un furto avvenuto lo scorso 13 gennaio, era stato riconosciuto come uno dei due “ladruncoli” autori di un furto di bevande alcoliche al supermercato “Prix Quality” nella stessa città, spintonando la direttrice del punto vendita per svignarsela.
I carabinieri di Schio, che più volte in passato si sono imbattuti nell’individuo coinvolti in risse e altri fatti di cronaca, lo hanno accompagnato in caserma, dopo avergli notificato l’aggravamento delle misure di custodia. Ma nel giro di poche ore il giovane nato nel 1993 ha fatto ritorno nella sua dimora, da dove – almeno sulla carta – non potrà uscire.
Sembra che il giovane nordafricano non avesse preso “alla lettera” l’obbligo di firma in caserma, quotidiano, presentandosi in ritardo varie volte. Un provvedimento che seguiva in seguito al suo arresto in flagranza, lo scorso 13 ottobre, dopo aver rapinato malmenato un minore per sottrargli dei costosi dispositivi auricolari “Air Pods” di ultima generazione. Il giudice era stato clemente nei confronti di un ragazzo che dal lontano 2013 fa tappa fissa sulle pagine di cronaca locali, ma stavolta le porte di una cella si sono aperte a S. Pio X.
Nella rapina di circa 20 giorni fa El Farah è stato riconosciuto in compagnia di un amico, un 20enne originario di Santo Domingo. La coppia tra le corsie di alimentari aveva occultato delle bottiglie nei vestiti e, una volta scoperta dal personale, si era dileguata dopo aver aggredito e spinto sul pavimento una donna, la responsabile della filiale scledense, fortunatamente per lei senza patire lesioni. Un brutto episodio su cui gli investigatori scledensi dell’Arma hanno voluto andare a fondo, esaminando i filmati di videosorveglianza e raccogliendo le testimonianze di presenti.