Artisti da oltre oceano per animare la Fabbrica Alta, fra musica e tecnologia
Dal Messico e dagli Stati Uniti per interagire con la Fabbrica Alta di Schio: due artisti d’oltre oceano stanno animando infatti con suoni, musiche e luci site specific l’edificio di archeologia industriale scledense, in cerca di una sua destinazione definitiva. Fare rivivere la Fabbrica Alta di Schio, “gigante” da anni silente e addormentato, trasformandola in una sorta di grande strumento sonoro e visivo, e immaginandone anche nuove destinazioni e un diverso destino: è questo infatti l’obiettivo di Deus Ex Fabrica, progetto che segna la fase conclusiva del percorso di rigenerazione culturale FabricAltra, promosso dal Comune insieme alla Fondazione Teatro Civico, con il coordinamento scientifico del Laboratorio di management dell’arte e della cultura dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il percorso, partito la scorsa primavera, ha accompagnato come una sorta di filo rosso il 2017, anno di celebrazione del bicentenario della fondazione della Lanerossi.
Nel periodo natalizio i cittadini di Schio hanno assistito alle sperimentazioni del collettivo di artisti professionisti D20, ideatori e curatori dell’innovativo progetto. Ora Deus Ex Fabrica, chiama all’azione dall’Italia e dal mondo artisti digitali, multimediali, sound artists, compositori. Sono già oltre una ventina gli artisti che hanno risposto alla call internazionale: ora è in corso la valutazione dei loro progetti per definire il programma delle residenze online che, da qui al 21 marzo, vedranno impegnato un protagonista a settimana in “interazioni artistiche a distanza”.
Due gli artisti selezionati per questo primo mese del 2018. La scorsa settimana, è toccato a Juan Duarte, artista multimediale di Città del Messico che si muove nella linea di confine tra analogico e digitale utilizzando le interferenze tra ambiente, oggetti e sensori per generare suoni e visual. Da ieri a domenica 27 gennaio, sarà invece il turno di Ryan Carlile, artista statunitense il cui progetto prevede musica “generativa”, ossia creata attraverso degli algoritmi che egli stesso programmerà da Portland tramite la piattaforma informatica creata ad hoc per la fabbrica. Animerà la fabbrica ogni giorno, con un appuntamento fisso alle 18.
Venerdì 26 gennaio alle 18, un vero e proprio evento costituirà la restituzione pubblica della creazione sonoro-visiva dei due artisti. L’appuntamento sarà preceduto, dalle 16 alle 17, da una conversazione-dibattito sul futuro della Fabbrica, con esperti dell’Università Ca’ Foscari, rappresentanti del Comune di Schio e associazioni locali; a seguire e fino alle 18, l’incontro tra il Collettivo D20 e gli studenti del liceo artistico Arturo Martini di Schio. Chiusura, dopo la performances, con un aperitivo offerto al pubblico.
Intanto è stata prorogata fino al 4 febbraio la mostra sui 200 anni della Lanerossi e il Lanificio Conte si appresta ad ospitare due appuntamenti aperti a tutti.
Sabato 27 gennaio alle 16.30 la conferenza “Un filo lungo 200 anni. Schio e la Lanerossi 1817-2017” ripercorrerà alcuni importanti passaggi della storia dell’azienda. Lo storico Piero Casentini narrerà le vicende del mito Lanerossi avvalendosi di aneddoti e di documenti finora inediti. A seguire, Vittorio Mincato analizzerà gli ultimi 30 anni dell’azienda, nel delicato momento di passaggio all’Eni fino all’acquisizione definitiva da parte del gruppo Marzotto. Chiuderà gli interventi Alvise Rossi di Schio, discendente di Alessandro Rossi, che illustrerà le vicende imprenditoriali della famiglia, dimostrando come la propensione imprenditoriale dei Rossi sia proseguita nel tempo.
Venerdì 2 febbraio, infine, alle 21 si terrà la conferenza:”Dandy lo stile italiano”, presentazione dell’omonimo volume di Giulia Pivetta edito da 24 Ore Cultura, con la partecipazione dell’autrice e del modellista Alessio Berto, titolare dello studio scledense “The Tailor Pattern Support”, nonché uno dei “nuovi dandy italiani” di cui si parla nel libro, che intende celebrare l’eleganza maschile in Italia. L’ingresso alle conferenze è libero ed aperto a tutti fino ad esaurimento dei posti. Info: Servizio Cultura 0445.691392 – cultura@comune.schio.vi.it